I 3 casi in cui l’INPS restituisce i contributi versati, ma non utili alla pensione

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Gli esperti in materia previdenziale della Redazione vi indicheranno i 3 casi in cui l’INPS restituisce i contributi versati ma non utili alla pensione. Accade spesso che alcuni lavoratori versino contributi che però non valgono ai fini pensionistici. Ciò perché nella maggior parte dei casi si rivelano non sufficienti al conseguimento del trattamento previdenziale che l’INPS garantisce ai contribuenti in età pensionabile. Nell’articolo “Come fare se i contributi versati non sono sufficienti per la pensione” il lettore troverà suggerimenti utili. Il lavoratore può difatti ricorrere a diverse strategie per incrementare il montante contributivo che dà diritto al rateo pensionistico.

La domanda che si pongono molti lavoratori è dunque la seguente: esiste una modalità di recupero dei contributi che non confluiranno nel calcolo pensionistico? O, al contrario, bisogna rinunciare al versamento di quei contributi perché di fatto non si ha diritto al rimborso? In linea di massima, l’Ente previdenziale non provvede alla restituzione dei contributi che il lavoratore versa.

A disciplinare ciò interviene la sentenza n. 3613/2002 della Cassazione perciò l’INPS non deve restituire i contributi anche solo potenzialmente utili ai fini pensionistici. Esistono tuttavia delle eccezioni a questa regola generale. Pertanto conviene analizzare i 3 casi in cui l’INPS restituisce i contributi versati, ma non utili alla pensione.

I 3 casi in cui l’INPS restituisce i contributi versati ma non utili alla pensione

Buone notizie per i lavoratori autonomi che non perdono la contribuzione, ma anzi ne ottengono la restituzione. Matura il diritto al rimborso il lavoratore autonomo che ha commesso errori nel versamento dei contributi. In sostanza, l’erroneo versamento dei contributi assicura al lavoratore la restituzione da parte dell’INPS.

Anche i lavoratori dipendenti possono pretendere la restituzione dall’Ente previdenziale dei contributi che hanno versato. Ciò tuttavia solo nella misura in cui si tratti di una contribuzione non dovuta, che cioè il lavoratore non avrebbe dovuto versare. Il terzo caso in cui l’INPS acconsente al rimborso dei contributi non dovuti o versati in più riguarda i lavoratori subordinati. Anche queste categorie di lavoratori, noti come Co.Co.Co, ovvero collaboratori coordinati e continuativi possono richiedere la restituzione dei contributi non utili alla pensione.

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