Huawei: sale la tensione tra USA e Cina

Huawei

In questi giorni si parla tantissimo dell’attacco a Huawei che arriva dal distacco di Android imposto da Google all’azienda cinese.

Pare che dietro vi sia lo zampino della Casa Bianca che già mesi fa accusò Huawei di presunta attività di spionaggio anche tramite i telefonini privati.

Scenario molto molto da fanta-telefilm… infatti poi passato in secondo piano anche se come vedremo ancora acceso a livello giudiziario.

Forse anche per questo il coinvolgimento di Google per frenare la crescita di Huawei non solo negli USA ma a livello internazionale.

Ovviamente a tutto vantaggio di Apple.

La disputa tra USA e Cina viaggia anche su altri fronti

Ma la guerriglia tra USA e Cina riguarda anche altri temi importanti a cominciare dalla disputa sui dazi doganali che da mesi a fasi alterne crea squilibri ed agitazione sui mercati finanziari.

A questi temi si aggiungo le rivendicazioni di Pechino nel Mare Cinese Meridionale, la questione di Taiwan, e le pesanti accuse che gli USA rivolgono a Pechino riguardo alla presunta violazione dei diritti umani nella regione autonoma cinese dello Xinjiang.

L’evoluzione di questo stato di cose è fonte di preoccupazione a livello internazionale e molti disegnano gli scenari peggiori…vediamo i vari punti in sintesi.

Guerra dei dazi

Lo scontro sui dazi è ripreso proprio quando tutto sembrava ormai definito dopo la tregua concordata tra Donald Trump e Xi Jinping che pareva preludere alla firma del trattato conclusivo.

Poi però  Trump ha deciso di aumentare al 25% i dazi su 200 miliardi di dollari di prodotti made in China e tuttora sta minacciando di elevare al  25% le tariffe su altri 325 miliardi di dollari di prodotti che giungono negli USA da Pechino.

La Cina non è rimasta a guardare e ha risposto aumentando fino al 25% le tariffe su 60 miliardi di dollari di merci made in Usa.

Una spirale pericolosissima e potenzialmente contagiosa che solo un tavolo di trattative ai massimi livelli in grado quindi di decidere potrebbe arrestare.

Huawei fuori dai giochi?

Il gigante delle telecomunicazioni cinese si è visto giorni fa comunicare da Google che non disporrà più di Android.

Questo colpo basso è il simbolo della disputa tecnologica.

Washington continua comunque ad accusare il gruppo di Shenzhen di spionaggio e ha agitato gli alleati occidentali per tagliare fuori l’azienda cinese dalle gare per la realizzazione delle reti 5G.

Inoltre Huawei è bandita dall’acquisto di componentistica Usa e a questo si è riferita  Google cui si sono affiancati i più grandi produttori Usa di chip, come Qualcomm, Broadcom e Intel.

Washington ha per la verità poi allentato la morsa per consentire a Huawie di mantenere in funzione le reti esistenti e di fornire aggiornamenti software agli già venduti.

Huawei peraltro dovrà rispondere di 23 capi di imputazione formalizzati a fine di gennaio dal Dipartimento di Giustizia di Washington, che vanno dal furto di segreti industriali alla violazione delle sanzioni all’Iran

Hikvision

Altro caso delicatissimo e quello che riguarda Hikvision: il gruppo che si occupa di sorveglianza di Hangzhou (nella Cina orientale).

In questo caso si adombra il sospetto di detenzioni di massa, soprattutto ai danni della minoranza autoctona degli uighuri.

Se confermato questo porterebbe a un bando simile quello che ha colpito Huawei. Taiwan e il Mar Cinese Meridionale

A dividere Cina e Stati Uniti vi sono anche le tensioni geopolitiche ancora più potenzialmente pericolose.

Ad esempio parliamo del Mare Cinese Meridionale, nel quale sempre più frequenti sono le incursioni di mezzi della Marina statunitense in acque rivendicate dalla Cina.

Oltre a questo vi è anche la questione di Taiwan, che Pechino considera una provincia ribelle destinata prima o poi alla riunificazione con la madrepatria.

Nel frattempo però Washington ha intensificato i contatti, irritando non poco Pechino.

Il tema del Mare Cinese Meridionale sarà per fortuna rivisitato con cura  nuovamente nelle prossime settimane, dal 31 maggio al 2 giugno prossimo, in occasione degli annuali Shangri-La Dialogue di Singapore sulla sicurezza in Asia.

Saranno rappresentati anche gli Stati Uniti: confidiamo prevalga il buonsenso e si trovino intese risolutive…

La via della seta

Gli Usa si permettono di criticare la Cina anche per altre mosse a livello internazionale, a cominciare dall’iniziativa Belt and Road, di cui si è celebrato a Pechino il secondo forum il mese scorso.

Come se gli stessi USA non fossero maestri negli accordi bilaterali…

Boeing

I recenti disastri aerei di due Boeing hanno creato tensione riguardo alla sicurezza dei voli con tali aerei.

Dopo il secondo disastro, la Cina è stata il primo Paese, seguita da molti altri, a bloccare a terra questi modelli per ragioni di sicurezza.
China Eastern Airlines e Air China e China Southern Airlines hanno giudizialmente chiesto i danni alla Boeing per le rilevantissime perdite economiche derivanti dalla messa a terra dei voli.

Oltre a ciò anche per i consistenti  ritardi nelle consegne dei 737 Max da parte dell’azienda Usa

La corda tra USA e Cina è molto tesa, troppo…e quasi tutto dipende da Trump.  Quali sono i suoi veri obbiettivi? In funzione di cosa sta alzando così la posta?

Leggi altri articoli di Gianluca Braguzzi

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