Hang Seng: quando comprare l’indice azionario di lungo termine? Oppure…

Se qualcuno, oggi, ritenesse probabile una ripresa dell’indice azionario Hang Seng come prospettiva di lungo termine, probabilmente avrebbe poche probabilità di guadagnare su tale ipotesi long.

Tuttavia avrebbe una quasi sicurezza di guadagnare su strategia long tramite una sorta di operazione di arbitraggio, potremmo dire quasi senza alcun rischio.

Ma procediamo con ordine.

Rinvio l’analisi della situazione economica di Hong Kong e dell’indice Hang Seng ad altra occasione, e concentriamoci invece sulla opportunità, offerta da una sorta di strategia di arbitraggio.

Ma cos’è l’arbitraggio e perché è considerata strategia senza rischi?

Tutti vorrebbero poter guadagnare in Borsa senza correre rischi.

Purtroppo questo, solitamente, non è possibile, perché gli strumenti per fare proiezioni ed analizzare il trend di mercato non sono sfere di cristallo, ma indicatori statistici.

Tuttavia una tale possibilità esiste, quando è possibile effettuare un arbitraggio.

Di cosa si tratta?

Operativamente, si tratta di acquistare, ad esempio, asset quotati in una determinata area geografica ad un prezzo inferiore, e rivenderli in un’altra area geografica, dove la quotazione si colloca a livelli superiori.

La differenza di prezzo, rappresenta il guadagno dell’arbitraggista.

Ovviamente tali opportunità erano molto più frequenti in passato, quando i mercati erano scarsamente interrelati.

In una tale situazione, le asimmetrie informative tra diversi sistemi economici e finanziari, consentivano che condizioni localmente diverse potessero riflettersi anche in prezzi diversi del medesimo asset.

Oggi, vista la stretta interrelazione tra mercati, questo solitamente non avviene.

Avviene però sui due mercati azionari cinesi, quello di Shanghai e di Hong Kong, in particolare nel segmento delle azioni a larga capitalizzazione.

Siamo quindi in presenza di una situazione che vede le cosiddette azioni A, quelle quotate a Shanghai, quotare a premio rispetto alle stesse azioni, ma quotate ad Hong Kong, dette azioni H.

Tale asimmetria dipende soprattutto dal fatto che sinora il mercato cinese non era aperto ugualmente a tutti gli operatori.

E’ in atto un programma di apertura anche verso operatori esteri, ma ancora non è completato.

Tale premio si sta riducendo, man mano che anche l’indice di Shanghai apre ad un maggior numero di operatori.

Nel tempo, quindi, il premio delle azioni A è destinato a scemare, rispetto alle quotazioni delle azioni H.

Per sfruttare tale asimmetria, si potrebbero quindi acquistare azioni a larga capitalizzazione del tipo H, o uno strumento, come un fondo o un etf, che investa su tali azioni quotate ad Hong Kong.

Un particolare indice, l’Hang Seng Stock Connect China AH Premium, indica il premio, o lo sconto, tra le due borse.

Ecco il relativo grafico degli ultimi 6 mesi:

 

E’ evidente un ridimensionamento  del  premio  rispetto all’indice Hang Seng.

Attualmente il premio è attorno al 28 per cento ed è presente soprattutto sul segmento blue chip.

Pur con alcune limitazioni, il mercato cinese si sta però progressivamente aprendo ai mercati interazionali (come dimostrato dalla discesa del premio).

E’ quindi possibile che le azioni del segmento blue chip presenti sulla Borsa di Hong Kong, dovrebbero apprezzarsi in un’ottica temporale di medio/lungo termine.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

 

 

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