Guardando ad azioni e materie prime chi salirà di più tra Asia ed Europa?

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Gli ultimi dati PMI, tornati ad aumentare, hanno fatto sperare in una ripresa forte, più stabile del previsto. Ovviamente fermo restando il rischio di una recrudescenza dei contagi. Infatti, se da un lato ci si può permettere di esultare, dall’altro è necessario restare sempre con i piedi per terra. Soprattutto se si considerano delle economie che, come quella italiana, sono particolarmente esposte verso il settore del turismo. 

Guardando ad azioni e materie prime chi salirà di più tra Asia ed Europa?

Un’analisi della situazione non può nemmeno ignorare i mercati azionari che, recentemente, hanno continuato a ritoccare i rispettivi massimi storici. Il tutto proprio mentre le materie prime hanno a loro volta registrato più di una fiammata. Detto questo in molti si chiedono Guardando ad azioni e materie prime chi salirà di più tra Asia ed Europa?

Nelle previsioni di Goldman Sachs e Morgan Stanley sembrerebbe proprio quest’ultima la zona che nei prossimi mesi registrerà un rimbalzo di tutto rilievo. In particolare, secondo la view di Morgan Stanley, a dare una mano saranno i consumi, in ripresa dopo la stretta dettata dalla pandemia. Sempre che, come detto, il ritorno dei contagi e le conseguenze nefaste a livello di turismo, non si abbattano proprio su quelle nazioni che, nel sud Europa, di turismo vivono. Buone notizie, quindi, anche in considerazione del fatto che Goldman parla della variante Delta come di un rischio ancora gestibile. Non solo, ma proprio gli analisti di Goldman consigliano, qualora si volesse, l’acquisto su quelle azioni finora colpite dalla pandemia.

Da parte sua, intanto, l’Asia sembra soffrire, almeno nella giornata di oggi, le mosse del gigante cinese. Infatti Pechino ha deciso di applicare le regole di controllo finora destinate al settore tech, anche al settore dell’immobiliare e a quello dell’istruzione. Sul fronte delle materie prime, inoltre, si devono segnalare ancora gli allarmi sul rialzo dei prezzi. Alcuni di questi arrivano direttamente da Wall Street e riguardano la penuria di chip. Penuria che, stando alle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Intel Pat Gelsinger, potrebbero durare ancora un paio d’anni prima di trovare una sorta di normalizzazione. Inevitabili, a questo punto, i fari sulle trimestrali, e soprattutto le prossime previsioni, di giganti come Apple, Microsoft e Alphabet in calendario per oggi.

Mercati tra nervosismo e volatilità

Una situazione, quella del rialzo dei prezzi, che investe anche il settore delle soft commodity con rialzi diffusi che continuano a registrarsi sulle quotazioni. A questo punto la domanda: durerà ancora per molto oppure è semplicemente un passaggio momentaneo, una fisiologica conseguenza dei vari stop visti con la pandemia? E quale potrebbe essere sul lungo periodo il contraccolpo sui mercati azionari? Da parte sua Tom Lee di Fundstrat si è detto ottimista sull’andamento degli indici azionari, nonostante i massimi storici toccati e rivisti più volte. Anche se, tra nervosismo e volatilità, è sempre meglio restare cauti per le prossime settimane.

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