Guadagni da record per un titolo che corre in Borsa, a dispetto del coronavirus

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La recessione che sta arrivando metterà in ginocchio molti settori tra questi quello dell’auto. La crisi che sta attraversando il comparto auto ha portato nel mese di marzo nel mondo ad un calo delle immatricolazioni dell’85%. Una crisi per moltissimi, ma non per tutti. C’è una casa automobilistica che ha fatto guadagni da record e il cui titolo che corre in Borsa, a dispetto del coronavirus.

Guadagni da record per un titolo che corre in Borsa, a dispetto del coronavirus

Ferrari, insieme a Fiat, questa settimana riprenderanno la produzione delle auto. Questo grazie ad un protocollo firmato con i sindacati che permette agli operai di lavorare in sicurezza. Per Ferrai tornare subito a produrre è importante perché la vendita di ogni auto fa fare utili impressionanti alla casa di Maranello.

Secondo un report di Fiat Group World, lo scorso anno Ferrari ha venduto 10.131 auto, guadagnando 86.369 euro per ogni esemplare. Il valore assoluto è altissimo ma lo si apprezza ancora meglio se prendiamo il margine operativo lordo, pari al 23,2%

Stracciata la concorrenza

Sono numeri incredibili specialmente a confronto con le altre case automobilistiche. Il report mette in evidenza quante auto dovrebbero vendere altre celebri case per raggiungere i profitti di Ferrari. BMW dovrebbe vendere circa 30 auto per raggiungere gli stessi profitti, Volkswagen 56 vetture, Mercedes ne dovrebbe vendere 67. Impietoso il confronto con Ford, che dovrebbe vendere 908 vetture. E Nissan ne dovrebbe vendere 928 per eguagliare i profitti medi derivanti dalla vendita di una singola vettura della casa di Maranello.

Il 2019 è stato un anno magico per il Cavallino che per la prima volta ha venduto più di 10mila vetture, facendo utili netti per 3,766 miliardi di euro, oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente.

In Borsa il titolo cerca di tornare sui massimi pre-crisi

Con i guadagni da record il titolo corre in Borsa. Quando è scoppiata la crisi da coronavirus in Piazza Affari l’azione (MIL:RACE) era sui massimi storici ad un passo dai 170 euro. Il successivo crollo del 32% ha portato i valori a toccare il minimo dei 114 euro a marzo. La reazione ha rispinto il titolo azionario fino a 144 euro, livello che da circa due settimane si oppone alla salita dei prezzi. Solo il superamento di questa soglia porterà Ferrari in area 160 euro, quota alla quale si chiuderà il gap aperto dalla seduta del 24 febbraio. Segnali di indebolimento della fase rialzista di breve arriveranno solo con chiusure giornaliere sotto 134,5 euro prima e successivamente sotto 126 euro

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