Green Pass, scatta l’obbligo nei luoghi di lavoro. Niente tamponi gratis, controlli e sanzioni pesanti

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Dal 15 ottobre, l’Italia sarà il primo Paese europeo a prevedere l’obbligo di Green Pass nella maggioranza dei luoghi di lavoro. Lo ha deciso la ‘cabina di regia’ riunita in mattinata a Palazzo Chigi dal premier Draghi. La riunione si è tenuta con i rappresentanti delle forze politiche di maggioranza. Il Consiglio dei Ministri ha esaminato e approvato il decreto. Ecco la sintesi del provvedimento stilata dalla Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.

Green Pass, scatta l’obbligo nei luoghi di lavoro. Niente tamponi gratis, controlli e sanzioni pesanti

Ben 3,2 milioni di lavoratori del settore pubblico dovranno mostrare il Green Pass ai cancelli di ingresso al lavoro. I dipendenti della scuola e il personale sanitario sono già obbligati a esibire la certificazione. Qualcuno ha già pagato le conseguenze del rifiuto. Sono 173 in Sardegna gli addetti che non possono tornare al lavoro dopo la sentenza del TAR. Ora la misura riguarderà anche funzionari e impiegati dei ministeri e delle amministrazioni regionali.

Green pass pure per i politici e i militari

Green Pass, scatta l’obbligo nei luoghi di lavoro. Niente tamponi gratis, controlli e sanzioni pesanti. Ma i controlli riguarderanno anche la Presidenza del Consiglio, i Ministeri, le autorità indipendenti. Ovviamente anche l’Agenzia delle Entrate, il Demanio, i Monopoli e gli enti di previdenza. Green Pass obbligatorio anche per forze armate, forze dell’ordine e comparto giustizia (magistrati e dipendenti dei tribunali). Anche per accedere al Parlamento deputati, senatori e ospiti servirà il certificato verde.

Quattro milioni di italiani al bivio

Passando ai lavoratori italiani del settore privato (circa 15 milioni) sarà presto risolta l’incognita che riguarda 4 milioni di addetti, attualmente fuori dalle liste dei vaccinati. Le categorie sotto esame sono molte. Si va dai lavoratori delle fabbriche ai titolari e dipendenti di bar e ristoranti al chiuso. Proseguendo con gli addetti di piscine, palestre, cinema ai dipendenti di discoteche e teatri. La certificazione verde, già obbligatoria per viaggiare su navi, aerei, bus, metropolitane, taxi e treni nazionali dovrà essere esibita anche dai lavoratori impiegati su mezzi.

Niente colf senza il vaccino

L’obbligo Green Pass scatterà anche negli studi professionali di ogni ordine, ma riguarderà anche il popolo delle partite IVA. Saranno serrati i controlli sul rispetto del certificato nei negozi, inclusi parrucchieri, estetisti e artigiani. Anche i collaboratori domestici, come colf e badanti, potranno lavorare solo col Green Pass. Anche chi ha scelto la modalità dell’alternanza casa-lavoro sarà sottoposto alla certificazione obbligatoria.

Finalmente sciolto il nodo tamponi

Il Governo ha deciso sui tamponi necessari per ottenere la certificazione se non si è guariti e non ci si è sottoposti al vaccino. Saranno a carico dei lavoratori, non dello Stato. Ma il governo imporrà alle farmacie un prezzo calmierato pari a 15 euro. Per i lavoratori under diciotto, il prezzo imposto sarà 8 euro. Per gli addetti che, per motivi di salute, non possono vaccinarsi, i tamponi saranno gratuiti.

Controlli severi e sanzioni pesanti

Ciascun lavoratore dovrà mostrare il Green Pass insieme ad un documento d’identità al responsabile incaricato del controllo. Per velocizzare i controlli, sarà presto disponibile una super app. Il dipendente privo di Green Pass sarà considerato ‘assente ingiustificato’. Non sono previsti licenziamenti, ma sanzioni severe. Dipenderà dal settore, se pubblico o privato. Per il dipendente pubblico senza certificato, la sospensione senza stipendio scatterà dopo cinque giorni lavorativi. Mentre nel settore privato la sospensione senza stipendio scatterà fin dal primo giorno di assenza ingiustificata. Per chi esibirà una certificazione fasulla, scatteranno multe da 600 a 1.500 euro.

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