Grande svista dell’Agenzia delle Entrate sul Superbonus 110%

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L’Agenzia delle Entrate confonde le idee sul Superbonus 110% con la risposta n. 87 dell’8 febbraio 2021. L’Agenzia delle Entrate rispondendo ad un interpello fa riferimento ad un’istanza pubblicata nel 2020, non aggiornata con la nuova normativa sul Superbonus. Una svista che non fa che confondere ulteriormente una misura complessa e piena di nodi da sciogliere. Ma analizziamo la grande svista dell’Agenzia delle Entrate sul Superbonus 110%.

Il caso dell’Agenzia delle Entrate

Riassumiamo le domande di un contribuente poste all’AdE tramite interpello per lavori di ristrutturazione, con interventi antisismici, di due immobili (C2) funzionali e indipendenti che sono oggetto di ristrutturazioni e proprietà di due coniugi. Inoltre, i lavori prevedono il conseguente cambio di destinazione di due depositi categoria C2 in abitazione.

La moglie concede al marito, tramite contratto di comodato, l’uso dei due immobili per poter effettuare i lavori che pagherà in prima persona. Le pratiche sono già attive dal 2020 per l’ottenimento dei titoli autorizzativi.

Le domande:

a) se è possibile accedere al Superbonus per lavori di ristrutturazioni che riguardano: parziale demolizione di solai, rinforzo strutturale in cemento armato di pilastri in muratura esistenti, realizzazione di intelaiatura in acciaio per potenziamento antisismico e rifacimento della scala di accesso al piano primo in cemento armato;

b) se può accedere all’acquisto di mobili e se il limite di spesa sostenibile può essere raddoppiato poiché si tratta in partenza di due immobili.

Va precisato che la Legge di Bilancio ha innalzato il tetto di spesa ammissibile fino a 16mila euro.

Grande svista dell’Agenzia delle Entrate sul Superbonus 110%

La risposta dell’Agenzia delle Entrate è superata e non tiene conto della Legge di Bilancio 2021. Ecco cosa ha risposto l’Agenzia e come avrebbe dovuto rispondere.

Alla prima domanda (per intenderci, il precedente punto a) risponde che non è possibile accedere al Superbonus in quanto si tratta di edifici di un unico soggetto. L’AdE non ha considerato che la normativa è cambiata; infatti, l’accesso al Superbonus è possibile da parte di proprietari di un numero di immobili fino a quattro.

Alla seconda domanda (per intenderci, il precedente punto b) risponde che è ammissibile il raddoppio del limite massimo di spesa del bonus mobili nella misura di 10mila euro. Anche in questo caso l’AdE ha commesso un errore, il tetto di spesa è stato innalzato a 16mila euro.

La grande svista dell’Agenzia delle Entrate sul Superbonus 110% fa riflettere. Quindi, anche gli interpelli devono essere ben valutati e trovare riscontro con il quadro normativo in vigore.

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