Gran Bretagna così uguale così diversa, disoccupazione UE stabile

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Nella mattinata , come spesso accade, riflettori puntati sulla Gran Bretagna e i suoi dati di ciclo:

    Credito al consumo della BOE (Ago) 1,118B 1,300B 0,838B
    Massa monetaria M4 (Mensile) (Ago) 0,2% 0,6% 0,9%
    Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Set) 53,8 52,6 53,0
    Approvazioni di mutui (Ago) 66,44K 64,50K 65,16K
    Approvazione di mutui ipotecari (Ago) 2,90B 3,20B 2,97B
    Prestiti netti ai privati 4,0B 4,8B 3,8B
    Tasso di disoccupazione (Ago) 8,1% 8,1% 8,2%

 

Se da un lato non sorprende il forte calo della massa monetaria dopo l’aumento dei tassi attivato recentemente dalla BOE dall’altro i dati sui mutui si annullano.

Quella su cui però vogliamo soffermarci è la voce sul credito al consumo della BOE.

E’ risaputo che le grandi banche britanniche di fronte alla concreta possibilità di un default sono state nazionalizzate, rese banche pubbliche nel vero senso della parola. Lasciando gli scheletri del passato in badbank a perdere di cui lo stato stesso con la sua sovranità monetaria e le sue sterline man mano sta facendo fronte.
Quindi di una Gran Bretagna discretamente statalista a prescindere dal fatto che alla guida vi siano laburisti o conservatori abbiamo sempre avuto nozione.
Il punto intrigante è implicito nel credito al consumo della BOE ! Quindi questo dato ci dice intrinsecamente la banca centrale d’Inghilterra ha rapporti diretti col pubblico …privati o piccole aziende che siano, fa poca differenza.
La crisi del credito è certamente molto più facile da contrastare se le banche diventano pubbliche e se la stessa banca centrale è attiva nel credito non soltanto verso le banche stesse ma anche verso le ultime componenti della filiera del credito stesso: gli utenti.
Fa venire in mente gli anni ‘60 in cui i dipendenti pubblici, gli insegnanti in primis, venivano pagati direttamente dagli sportelli di Banca d’Italia. Bei tempi? Be’ comparando i livelli occupazionali di allora con gli attuali senz’altro, tanto più che il british style, che pare riprendere quelle vecchie abitudini, funziona, visto che la disoccupazione inglese è la metà della nostra…

Anzi, da oggi un po’ più della metà visto il 9,7% uscito in mattinata molto meglio rispetto al consensus.

Dato che poi fa ancora più effetto visto che invece in Europa è uscito una percentuale in linea a 8.1%.
Come dire che , una volta tanto l’Italia ha fatto meglio della media europea. Anzi ha contribuito direttamente alla formazione di una percentuale in linea con le attese.

Come sempre serviranno conferme, quel che è certo è che da queste indicazioni emerge forte il fallimento della politica delle privatizzazioni a tutti i costi , motivate, prima ancora che per un rientro economico da parte degli stati venditori, da un presunto migliore impiego delle potenzialità aziendali.

Il privato in molti casi, a cominciare da Autostrade, si è dimostrato molto peggio del pubblico e sono ormai ben pochi gli elementi per i quali questa strategia delle privatizzazioni e dell’aiuto al privato a fondo perduto possa avere senso.

Lo stato finanzia?

E che sia, ma  con aumenti di capitale e quote di proprietà ovvero come nel caso della BOE con finanziamenti a tassi non usurari in alternativa e competizione con le banche tradizionali.

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