Grafici Prestazionali. Migliorare il Rilevamento degli Asset Finanziari

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A cura della redazione di   www.traders-mag.it

Sia che si tratti di azioni o Forex, anticipare in tempo reale le prestazioni migliori di un asset finanziario in relazione ad altri asset richiede un’analisi top-down del mercato di riferimento, e impiega formule matematiche e computazionali specifiche. L’obiettivo è quello di seguire, all’interno di un dato periodo di tempo, e per un numero specifico di asset, il movimento dei flussi di capitale che ha luogo tra questi vari asset, inclusi quelli che accumulano nuovi flussi (outperformance) mentre altri guadagnano meno (underperformance).

Rilevanza di un Grafico Prestazionale

I vantaggi di un Grafico Prestazionale in qualità di strumento decisionale sono molteplici. Prima di tutto, un Grafico Prestazionale consegna un’istantanea di mercato all’interno di un singolo grafico, e ci permette di monitorare la sua attività relativa al flusso di capitale (acquisto & vendita) in tempo reale per poter anticipare il comportamento di mercato di certi asset vis-a-vis.

Tale anticipazione è possibile principalmente tramite l’analisi degli schemi osservati sui Grafici Prestazionali che consentono ai trader, in una quantità di tempo minima e all’interno di una finestra temporale limitata, di determinare il momento ottimale per il quale fare trading sull’asset.

In ultima analisi, i Grafici Prestazionali vi consentono inoltre di catturare il tempismo ideale per qualsiasi punto di entrata e di focalizzare la posizione ottimale per l’uscita. In questo modo, viene aumentato il rapporto rischio/ricompensa.

F1 Indice Outperformance e Underperformance

Prestazioni di una variabile casuale misurate relativamente ad un punto di riferimento (il valore reale della variabile base 100, in un dato momento) ed oscillano con due parametri: (i) tempo e (ii) percentuale di cambiamento dal punto di riferimento.

Fonte: highwave360.com

 

Morfologia del Grafico Prestazionale

Un Grafico Prestazionale è una presentazione simbolica delle performance relative fra diverse variabili casuali nel tempo. Le performance di una variabile casuale vengono misurate in relazione ad un punto di riferimento (valore reale della variabile base 100, in ogni dato momento) e oscillano in funzione di due parametri: (i) tempo e (ii)  punto di riferimento (cambio percentuale).

Perciò, nel caso del Forex, una variabile casuale corrisponde all’indice della valuta di riferimento e sarà composta da diverse coppie valutarie che hanno come numeratore o denominatore la valuta base.

Di conseguenza per ciascuna coppia valutaria utilizzata in un indice, è necessario settare tutti i calcoli da un singolo punto temporale, il che significa che l’indice rappresenta la media aritmetica di tutti i valori prestazionali relativi a tali coppie valutarie in ogni dato momento del mercato.

A titolo di esempio, la figura 1 mostra che alle 17:15 l’indice EUR superava il punto di riferimento di +0,08 punti, e contemporaneamente superava l’indice USD di +0,35 punti.

Tuttavia, si dovrebbe comprare (sul breve termine) l’EUR considerando le performance globali osservate? La risposta è NO, è la spiegazione è la seguente.

F2 Gap Quasi Costante tra le Due Curve

Alle 21:00 la coppia EUR/USD non offriva potenziale di trading sul breve termine (gap misurato alle 17:15)

Fonte: highwave360.com

Tipologia Semplificata di Figure & Movimenti

Ci sono molti modi per analizzare un Grafico Prestazionale. Primo, e più immediato, si può controllare visivamente il gap esistente fra le due curve; poi, e questo punto è fondamentale, si può valutare l’evoluzione di questo gap nel tempo: Un gap che aumenta o diminuisce significativamente lascia presagire un trade potenzialmente interessante tra i diversi indici, le diverse valute.

La figura 2 illustra perfettamente il caso di un gap (quasi) costante fra le curve: alle 9:00 la coppia EUR/USD non offriva potenziale di trading sul breve termine (il gap misurato alle 17:15 in figura 1 è posizionato al centro della figura 2).

Questo implica che la misura di un gap fra le due curve e in special modo la sua variazione nel tempo mostra un movimento adeguato di tali curve. Tuttavia per tutte le curve, ci sono tre possibili movimenti: (i) verso l’alto, (ii) verso il basso e (iii) neutro.

In altre parole, quando la curva segue un movimento verso l’alto, l’altra curva esegue allo stesso momento un movimento simile, opposto (verso il basso) o neutro?

Ecco perché le figure e i movimenti totali possibili sono nove (9): Tre movimenti presi a coppie.

Poi, a questo totale, si aggiunge l’ipotesi per la quale la curva potrebbe essere ben al di sopra, o ben al di sotto dell’altra curva, fornendo un (nuovo) totale di 18 possibili figure e movimenti.

La cosiddetta tipologia semplificata si trova in figura 1. È importante per i trader memorizzare tutti questi schemi per poter sviluppare i riflessi nell’analisi di mercato.

In figura 3, si noti che le linee continue denotano una figura osservata (un movimento passato) mentre le linee tratteggiate tracciano un movimento estrapolato (futuro).

È interessante notare che gli schemi DU1, DU2 e UD1, UD2 in figura 3 presentano il potenziale di trading più alto. Ciò viene spiegato in base al fatto che un aumento (diminuzione) del valore di una variabile casuale porta ad una diminuzione (aumento) del valore di un’altra variabile casuale (correlazione negativa).

Similarmente, gli schemi DD1, DD2, UU1, UU2 e NN1, NN2 presentano il potenziale di trading più basso: Un aumento (diminuzione) del valore di una variabile casuale porta ad un aumento (diminuzione) del valore di un’altra variabile casuale (correlazione positiva).

Benché la tipologia semplificata consenta di rilevare visivamente il potenziale ottimale di una coppia valutaria, lo studio della correlazione, il quale esprime il grado di connessione fra due variabili specifiche, non è sufficiente in alcuni casi.

Infatti, per lo stesso valore di un coefficiente di correlazione negativo, ci sono infinite profondità/forze applicabili nel movimento osservato. Come si può valutare queste profondità solo dagli schemi?

Per di più, come spiegare la presenza di un trade potenziale quando la correlazione fra due variabili è zero (vedere ND*, NU*…)?

Se la tipologia semplificata è stata basata sinora sulla geometria bidimensionale (ascisse ed ordinate), la tipologia avanzata sarà basata, al contrario, su un sistema tridimensionale (ascisse, ordinate e quota).

 

T1 Movimenti Presi a Coppie

Tipologia Avanzata di Figure & Movimenti

Più di una semplice classificazione logica, la tipologia avanzata è un metodo analitico per il rilevamento di opportunità in tutte le configurazioni possibili di un Grafico Prestazionale.

Questo metodo si basa sulla configurazione del cerchio trigonometrico.

Nello specifico per un Grafico Prestazionale, il dominio di definizione di questo metodo mostra:

  • Quattro zone distinte A (al rialzo), B (al ribasso), C (al rialzo), D (al ribasso);
  • Due semicerchi verticali corrispondenti alle zone A-D e B-C;
  • Due semicerchi orizzontali esclusi corrispondenti alle zone A-B e C-D (zone non applicabili a causa dei valori proiettati sull’asse temporale).

 

Il metodo perciò consiste nel misurare gli angoli:

  • tra una curva e del vettore di riferimento (e1) denominato simbolo α (alfa);
  • tra i due curve denominate Θ (theta).

F3 Tipologia Simplificata di Figure & Movimenti di un Grafico Prestazionale

È importante per i trader memorizzare tutti questi schemi per poter sviluppare i riflessi nell’analisi di mercato.

Fonte: Jonathan Attia

 

Ora che è stato creato il dominio di definizione, bisogna elencare le regole applicabili in tutte circostanze, per due variabili casuali denominate W e Y.

  1. Per qualsiasi angolo misurato nella zona A o C, l’angolo più grande Alpha implica le migliori prestazioni relative;
  2. Per qualsiasi angolo misurato nella zona B o D, l’angolo più piccolo Alpha implica le migliori prestazioni relative;
  3. Per qualsiasi angolo misurato tra due curve, più grande è Theta, maggiori sono le profondità della forza dei movimenti;
  4. Per qualsiasi angolo misurato nella zona A-D (semicerchio verticale destro) o nella zona B-C (semicerchio verticale sinistro); più grande è l’angolo Theta, maggiore è l’importanza della profondità del movimento opposto.

 

F4 Cerchio Trigonometrico

Il cerchio trigonometrico comprende quattro zone, due semicerchi verticali e due semicerchi orizzontali.

Fonte: Jonathan Attia

 

Perciò, la misura della profondità di un lato e il potenziale nascosto degli schemi ND * NU * UN * DN * diventa quantificabile.

Infatti, secondo il metodo corrente (tipologia avanzata), l’essenza di un’analisi gestazionale si basa sulla misura dell’angolo Theta e su quello, a prescindere dallo schema referenziato; lo schema ND1 diviene finalmente comparabile allo UD1 sotto l’aspetto particolare dell’angolo Theta.

 

Conclusione

L’utilizzo di un Grafico Prestazionale nell’analisi degli asset finanziari rivela senza dubbio che le migliori opportunità di mercato sono quelle con un alto potenziale di trading. Una qualità primaria di un Grafico Prestazionale è il suo formato user friendly: si rivela essere, in essenza, visivo ed intuitivo. Tuttavia, è stato importante introdurre in questo articolo alcuni concetti fondamentali per poter comprendere un Grafico Prestazionale (logica costruttiva, rilevamento degli schemi, le misure degli indici alpha e theta) precisamente, per poterne apprezzae la schiettezza. In ultima analisi, un Grafico Prestazionale può anche essere combinato con altri Indicatori di Mercato Tecnici (o con metodi di tradizionali di analisi tecnica) per aumentare la precisione del segnale di trading.

 

F5 Applicazione ai Grafici Prestazionali

Direzione dell’opportunità con la Misura dell’Angolo Theta accoppiata allo schema ND.

Fonte: highwave360.com

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