Governo Conte in affanno su aiuti all’industria, Cig e lavoro

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Altra giornata ‘no’ per il governo Conte, in affanno su aiuti all’industria, Cig e lavoro. Ieri è stato affossato dal taglio delle previsioni sul Pil (-12,8%) del Fondo monetario Internazionale. Oggi c’è il frontale con Confindustria. Il vicepresidente di Federmeccanica dice che in merito alla situazione drammatica del lavoro, il Governo propone ‘soluzioni fantastiche, poi rivelatesi inattuabili’. “Bisogna leggere bene le carte, capire i termini. Siccome dobbiamo lavorare tutti insieme, andremo a vedere le carte”.

In arrivo lo tsunami di Cig

Attualmente il premier Giuseppe Conte e il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, stanno lavorando sull’ipotesi di incentivare le aziende a non utilizzare la cassa integrazione in cambio di una robusta defiscalizzazione del costo del lavoro. Tuttavia il problema è, per vari settori, dal metalmeccanico al turismo, dal tessile ai servizi, Il forte calo dell’attività. Ciò induce molte realtà, soprattutto tra le piccole e medie imprese, a considerare dolorosi tagli di dipendenti e collaboratori a partire dal 17 agosto prossimo.

Fiducia sottozero nel settore metalmeccanico

Nel settore metalmeccanico in particolare si registra una forte caduta della domanda interna e una significativa contrazione della componente estera. Nel mese di marzo, infatti, le quote di fatturato metalmeccanico destinate ai mercati esteri sono diminuite del 21,1% rispetto allo stesso mese del 2019. Le importazioni invece si sono ridotte del 22,5%.

Governo Conte in affanno su aiuti all’industria, Cig e lavoro

La rilevazione trimestrale evidenzia che la fase recessiva causata dalla pandemia dovrebbe protrarsi anche nel corso del secondo trimestre. Il 63% delle imprese intervistate dichiara sfiducia e un portafoglio ordini in peggioramento. Il 71% prevede ulteriori cali di produzione rispetto al primo trimestre e pessime previsioni da qui a fine anno. Il 34% ritiene di dover ridimensionare, nel corso dei prossimi sei mesi, gli attuali livelli occupazionali.

Peggiora, nel contempo, la situazione della liquidità aziendale ritenuta cattiva o pessima dal 32% degli intervistati. Questo valore era al 10% nelle indagini più recenti.

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