Gli scenari di lungo termine dei mercati azionari non cambiano

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A cura di Gian Piero Turletti Autore degli Ebooks: Magic Box e PLT Edizioni Proiezionidiborsa

L’elezione di Trump ha portato taluni analisti a pensare ad una possibile modifica degli scenari finanziari.

Ma in realtà le prospettive di fondo non mutano.

Vediamo perché.

L’elezione Trump avrebbe comportato, secondo taluni analisti, un rovesciamento della situazione di fondo su alcuni mercati, in particolare oro ed azionario.

Una certa volatilità è intervenuta, ma, come facevo notare in precedenti analisi, nulla che facesse pensare ad un ribaltamento della situazione di medio e, soprattutto, di lungo termine.

Peraltro, probabilmente la vittoria di Trump è legata anche alla circostanza che la fase di sviluppo economico statunitense non ha ancora coinvolto la maggior parte della middle class e dei ceti più disagiati.

E tale fattore, ovviamente, non depone a favore di chi ritiene che la situazione sia già matura per un rialzo duraturo dei tassi.

Quanto all’analisi tecnica di lungo termine, si conferma una view rialzista per il comparto azionario e ribassista per l’oro.

In particolare, considerando l’indicatore di forza relativa tra Dow Jones ed oro, si nota che continua a permanere, rispetto alla propria media mobile di lungo termine a 60 mesi, a favore dell’azionario contro oro.

Anche il repentino rialzo sull’oro, realizzato nella seduta del 9 novembre, si è infranto proprio su una trend line di resistenza di lungo termine che parte dai massimi assoluti.

Il segnale rialzista di BIG SHOT aveva già esaurito la propria spinta propulsiva di medio termine in coincidenza del proprio obiettivo naturale, definito con metodo algoritmico.

Da tale livello resistenziale i corsi hanno fatto retromarcia, fornendo conferme ribassiste in base anche a BIG SHOT.

Per contro, invece, a fare da contraltare alla ripresa del trend ribassista sull’oro il Dow Jones, che sin dal rialzo intrapreso nel 2009 non ha mai fornito segnali di inversione, in base alla tecnica PLT.

In sintesi, al momento non si intravvedono segnali di inversione di lungo, né sull’azionario, né sull’oro.

Trump ha portato solo qualche fibrillazione di breve, ma destinata a non cambiare il quadro di fondo, di medio e lungo, sui due comparti.

 

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