Gli italiani amano l’auto. Spostarsi con i mezzi pubblici neanche per sogno!

A chi spetta l’auto di famiglia quando i coniugi si separano?

Gli italiani amano l’auto. A spostarsi con i mezzi pubblici neanche per sogno. L’auto resta il mezzo prevalente per gli spostamenti nonostante l’aumento di carburante e tasse. Nel 2018 si è avuto in Italia un aumento degli spostamenti e anche dei chilometri percorsi.

Più usate garantito che nuovo

Nonostante questa mobilità crescente il mercato della vendita delle auto non sta avendo benefici. Il parco auto circolante tra le strade italiane è sempre più vecchio. Non sono bastati gli incentivi a convincere gli italiani a cambiare auto. Si contano ben 39 milioni di auto circolanti in Italia con una crescita del +1,3% nell’ultimo anno ma una diminuzione di nuove immatricolate. Oggi siamo su 64,4 autovetture ogni 100 abitanti.

Non si acquistano nuove auto tanto che l’età media è di 11 anni e quasi il 17% del parco circolante ha 20 anni. Prevale lo scambio dell’usato. Per le due ruote siamo a 6,8 milioni di motocicli e ciclomotori circolanti con un tasso di motorizzazione 11 per ogni 100 abitanti.

Come dire, gli italiani amano l’auto ma non comprano le nuove.

Mobilità pulita

Dal punto di vista ambientale rispetto a dieci anni fa le auto Euro 3 sono diminuite sensibilmente: si è passati dal 60% al 38% ma comunque percentuale alta ai giorni nostri.

L’ibrido ed elettrico è ancora poco sviluppato in Italia e rappresenta una nicchia del mercato delle auto. Infine sulle nostre strade, e dove ci sono i percorsi ad hoc, circolano 1,5 milioni di biciclette, in calo del 5,5% nonostante la vendita dell’E-bike aumenta del 17%.

Sharing mobility

Si sta facendo strada sharing mobility, ( utilizzo condiviso di auto, moto o bicicletta, ecc.) , anche se sono ancora pochi e concentrati solo nelle grandi metropoli e città più importanti italiane. Sono 23 le società operative in Italia con 2 milione di iscritti.

Con una situazione simile regge il settore dei trasporti pubblici. 900 aziende danno lavoro a 120 mila persone e si occupano di far spostare 5 miliardi di passeggeri. Nonostante gli inviti ad utilizzarli con maggiore frequenza sia per risparmiare soldi che voler il bene dell’ambiente il settore non riesce ad esplodere al pari di altre realtà europee.

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