Gli automobilisti possono contestare queste sanzioni

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Chi guida abitualmente l’automobile conosce bene il senso di frustrazione che nasce quando non si trova parcheggio. Le città sono ormai trafficatissime a causa dell’elevata densità abitativa e del gran numero di auto in circolazione. Inoltre, la pandemia ha penalizzato i mezzi pubblici spingendo sempre più persone ad utilizzare la propria autovettura.

Oltre a causare un aumento del traffico e dell’inquinamento, questa tendenza ha anche aggravato il problema parcheggi. Trovare dove posteggiare è ormai diventato un vero terno al lotto. Oltre che un costo non irrilevante, in quanto la maggior parte degli stalli è a pagamento. Gli automobilisti devono quindi pagare tariffe orarie spesso piuttosto care. Oltre a rischiare una multa nel caso in cui dovessero tardare e arrivare dopo la scadenza del tagliando acquistato. Non tutti sanno, però, che gli automobilisti possono contestare queste sanzioni ed ottenere importanti rimborsi. Vediamo quindi quali sono i diritti degli utenti della strada.

Non solo parcheggi a pagamento

Le amministrazioni comunali tendono a ridurre costantemente il numero di parcheggi gratuiti. Le cosiddette strisce bianche, infatti, sono ormai rarissime. Mentre proliferano le varie forme di posteggi a pagamento sia pubblici che privati. Le entrate derivanti dai parcheggi e dalle sanzioni per le relative irregolarità sono diventante fondamentali per i bilanci comunali.

La sentenza 116/2007 della Cassazione ha però stabilito l’illegittimità delle delibere che non prevedono un adeguato numero di parcheggi gratuiti. Insomma, i comuni devono attenersi a quanto previsto dall’articolo 7 del Codice della Strada. Mettendo a disposizione dei cittadini anche posteggi gratuiti oltre alle strisce blu. Altrimenti gli automobilisti possono contestare queste sanzioni ed ottenere importanti rimborsi. Permangono però delle eccezioni previste dalla Suprema Corte. Possiamo quindi trovare solo parcheggi a pagamento nelle aree pedonali e nelle ZTL. Oltre che nei centri storici e nelle aree di rilevanza urbanistica.

Gli automobilisti possono contestare queste sanzioni ed ottenere importanti rimborsi

La citata sentenza della Cassazione lascia però un interrogativo. Non è infatti chiaro come quantificare il numero di spazi di parcheggio gratuito. Resta anche di competenza dei comuni definire le aree di rilevanza dove è possibile parcheggiare solo a pagamento. Per questi motivi, permane il rischio che gli automobilisti non riescano a dimostrare le proprie ragioni in giudizio.

Chi ritenesse di aver subito un torto e di non dover pagare una sanzione dovrà quindi documentarsi adeguatamente. Sarà infatti necessario dimostrare l’assenza di spazi gratuiti al di fuori delle aree escluse dalla sentenza. Solo così potrà ottenere ragione e vedersi annullare o rimborsare le multe ricevute. La Redazione di ProiezionidiBorsa ha recentemente analizzato un’altra insidia per gli automobilisti. Ovvero quali rischi si corrono se si viene fermati alla guida con la patente illeggibile.

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