Gli analisti adesso scelgono azioni ad alto potenziale o titoli difensivi?

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Un’ottima strategia di investimento è quella che prevede una periodica manutenzione del proprio portafoglio. Partendo da questo principio base, in molti si chiedono, soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi, se gli analisti adesso scelgono azioni ad alto potenziale o titoli difensivi. Innegabile il fatto che, ultimamente, il mondo abbia dovuto fare i conti con una pandemia che ha cambiato radicalmente molti aspetti della vita. E la cosa più incredibile è che, con ogni probabilità, molte di queste abitudini non torneranno mai più come prima.

Le rivoluzioni sul fronte economico

Basti pensare allo smart working. Dopo la scoperta del lavoro agile e delle potenzialità offerte dallo sfruttamento della Rete in ambito lavorativo, l’organizzazione del settore produttivo potrebbe cambiare per sempre. Si parla di vere e proprie rivoluzioni anche per il settore automotive ed energetico, rivoluzioni che la pandemia non ha fatto altro che accelerare. Ecco perché, questi cambiamenti, impattano anche sul ramo degli investimenti. Nella revisione del proprio programma di investimento gli analisti adesso scelgono azioni ad alto potenziale o titoli difensivi? Un suggerimento su come muoversi in questa fase del ciclo economico può essere rappresentata dal report di Pimco. Nel suo outlook intitolato Dealing With an Inflation Head Fake la risposta è precisa: la ripresa ci sarà e sarà anche notevole. Il vero inganno arriverà, però, dall’inflazione. Il rialzo, peraltro già ampiamente previsto anche dalle Banche Centrali principali, potrebbe trarre in inganno. Il motivo? Si tratterà di un’inflazione che più che reale, sarà “percepita”.

Gli analisti adesso scelgono azioni ad alto potenziale o titoli difensivi?

Anche perché, numeri alla mano, le previsioni di Pimco parlano di un PIL mondiale che per questo 2021 dovrebbe attestarsi al 6%, quindi oltre il 5% inizialmente previsto. A dare man forte sarà la Cina con un PIL che dovrebbe superare l’8%. Da parte sua, Washington arriverà, complici anche gli stimoli fiscali, al 7%. I fondamentale e gli utili delle società continueranno ad essere affidabili. Ma questo quadro sarà accompagnato, come detto, dal fattore inflazione e dalla spada di Damocle del Covid. Con il risultato, come detto, di una sensazione, tra gli operatori, di aumento del pericolo. La strategia da adottare secondo Pimco è quella di restare sovrappesati sull’azionario, in particolare sui titoli ciclici rispetto ai titoli difensivi.

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