Giorgetti: Bonus cultura, sport e intrattenimento doveroso. Ma è risicato e in ritardo cronico

giancarlo giorgetti

Finalmente arrivano i fondi per sostenere i settori cultura e tempo libero, agonizzanti da quasi due anni. Anche se il Bonus è risicato e in ritardo cronico. Tanti musei sono spariti e varie palestre hanno chiuso i battenti anche nei piccoli paesi. Intanto hanno preso soldi tutti.

Sono arrivati pure i contributi per chi vuole comprarsi il box doccia nuovo, la tv o la cartoleria griffata. Proprio ieri sono usciti i termini del Bonus da 516 euro per piccoli investimenti d’impresa come tablet, smartphone e arredi. Tanti operatori di questi settori hanno cambiato lavoro. Non chiedevano di riaprire, ma di poter resistere. E chi lo ha fatto con le sue forze, si sente beffato. Ecco perché, lo spieghiamo con la Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.

Giorgetti: “Bonus cultura sport e intrattenimento doveroso”. Ma è risicato e in ritardo cronico

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha appena sbloccato un fondo, ma sono solo 140 milioni di euro. Sono dedicati a sale da balle, discoteche, musei e anche ai teatri a copertura dei mancati incassi alle restrizioni anti Covid. Anche se a ben vedere si tratta di briciole, rispetto alle perdite subite.

I gestori aspettano, mentre alberghi e privati ballano

Per richiedere questo contributo ridicolo, perché potrebbe essere di soli 3.000 euro per chi è stato 18 mesi senza lavorare, bisogna aspettare ancora. Servono altri 60 giorni per iniziare a fare la domanda di sostegno alle mancate entrate causate in questi mesi dal Covid. Intanto, di ridurre il distanziamento a teatro a chi ha il green pass, nel Governo Draghi non se ne parla ancora. Ma tutti siedono vicini, col certificato verde, in ufficio, al ristorante o a scuola. Ovviamente in ville storiche, alberghi, agriturismi e palazzi fioccano gli eventi a pagamento. O le feste scatenate, con centinaia di persone ammassate che ballano.

Bonus risicato e in ritardo cronico

Le discoteche e le sale da ballo potranno richiedere il Bonus che sarà a fondo perduto. Ma fino ad un importo massimo di 25mila euro. Per le palestre e gli impianti sportivi il contributo sarà fino a un massimo di 12 mila euro. Ma a ricevere poco più di un’elemosina sono i parchi tematici, i teatri, i cinema, i musei e le fiere. Anche per queste realtà è stato stabilito un massimo di 12mila euro.

Più che il rilancio, si finanzia il concordato fallimentare

Precisa il ministro Giorgetti: “Bonus cultura, sport e intrattenimento doveroso”. E prosegue: “Un provvedimento promesso alle categorie che sono state costrette a restare chiuse per legge. È giusto che discoteche, palestre e altre realtà in condizioni simili abbiano uno strumento speciale avendo pagato un prezzo più alto a causa dei cambiamenti imposti dalle regole restrittive contro il Covid”. Ma molte attività, nel frattempo, hanno chiuso i battenti o sono fallite perché non hanno potuto più riaprire. Il contributo calcolato sulla base dei ricavi dell’anno di imposta 2019 servirà, in pratica, a pagare i creditori.

Le attività suddivise in 23 fasce

Per quanto riguarda le categorie diverse da discoteche e sale da ballo, che sono 23, gli aiuti verranno suddivisi in tre fasce. La prima da 3.000, poi i 7.500 e infine i 12.000 euro. L’unico vincolo  richiesto è che la chiusura abbia avuto la durata di almeno 100 giorni. L’appartenenza all’una o all’altra fascia dipende dai Codici ATECO. Il decreto interministeriale andrà ora alla firma del ministro dell’economia Daniele Franco. Entro 60 giorni dall’approvazione, l’Agenzia delle Entrate renderà noti i termini da rispettare per avviare le richieste.

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