Ginseng e guaranà sono ottimi, ma per combattere spossatezza e mal di primavera consumiamo questo superfood ricavato da una pianta sudamericana

spossatezza

Aria di primavera, con temperature che hanno rapidamente raggiunto i 20 gradi un po’ in tutta Italia. Si “pensionano” giubbotti e piumoni, ci si alleggerisce subito di alcuni strati di vestiti e si inizia a godere del primo caldo. Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica. Quante volte abbiamo sentito parlare di mal di primavera? Sembra incredibile, ma con la bella stagione arriva anche questo fastidio che, ogni anno, colpisce sempre più italiani. Stanchezza, spossatezza, svogliatezza, sbalzi d’umore.

Il corpo fatica a rimodularsi sui cambiamenti di abitudini dati dalle nuove condizioni climatiche. Un po’, se vogliamo, quel che capita quando ci dobbiamo adattare a un fuso orario diverso. Ogni metabolismo risponde al mutamento in maniera differente. Chi lo fa con più fatica è più soggetto a problemi che però, per fortuna, non sono insormontabili.

La prima cosa da fare, quando si avvertono questi sintomi, è rivolgersi a un medico che potrà far svolgere esami specifici per capire la natura del problema. Anche i farmacisti potranno però essere d’aiuto, magari consigliando qualche integratore alimentare a base naturale. Si può comunque ricorrere a tisane depurative o energizzanti che non possono nuocere all’organismo, se consumate nella giusta maniera.

Ginseng e guaranà, per esempio, negli ultimi anni sono saliti alla ribalta per la loro capacità di rinvigorire, con le loro proprietà, il nostro organismo. Come integratori, infusi o bevande, la loro assunzione stimola concentrazione, attenzione e minor percezione della fatica.

Ginseng e guaranà sono ottimi, ma per combattere spossatezza e mal di primavera consumiamo questo superfood ricavato da una pianta sudamericana

Se il ginseng arriva dalla Cina, il guaranà, invece, proviene dalla foresta amazzonica. Sempre dal Sudamerica e più precisamente dal Perù, sta iniziando a diffondersi anche da noi l’utilizzo della maca. Nel Paese degli Inca, viene definito come ginseng delle Ande. Si estrae da una pianta appartenente alla comune famiglia delle Brassicaceae. Per intenderci, la stessa a cui appartengono cavolo, broccolo e cavolfiore.

Il suo habitat sono i 4.000 metri e più della catena andina, dove cresce in maniera naturale. Sin dall’antichità, si pensava che questa pianta fosse un dono degli dei, per le sue qualità energizzanti. Oggi si può trovare in commercio, dai supermercati alle erboristerie, o acquistarla online.

Le sue radici sono ricche di aminoacidi, sali minerali e vitamine, oltre che di carboidrati e fibre. Non solo sarebbe ottima per dare vigore e combattere lo stress, ma sarebbe anche un eccezionale tonificante, oltre ad agire in modo significativo anche sulla stimolazione del desiderio. Migliorerebbe, nell’uomo, anche la fertilità, agendo in maniera benefica su tutto l’apparato riproduttivo. È detto anche viagra delle Ande, grazie alle sue proprietà afrodisiache che interesserebbero anche le donne.

Infine, è importante anche la sua funzione preventiva nel nostro sistema immunitario. Assumere maca, cioè, terrebbe più lontane malattie e influenze. Dunque, ginseng e guaranà sono ottimi, ma per combattere il mal di primavera possiamo affidarci anche a questa radice. Sempre, però, stando attenti a non abusarne nel consumo e ricorrendo ai consigli del medico o del farmacista di fiducia.

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