Giappone pronto a salutare il premier e l’Abenomics

dollaro yen

Uno yen in rialzo ha accompagnato ieri la notizia che il premier Shinzo Abe lascerà la carica di primo ministro del Giappone, per motivi di salute. La valuta nipponica è salita sul dollaro, chiudendo a 105,47. Il passaggio del testimone avverrà con due anni di anticipo sulla scadenza del suo mandato. A Tokyo sono già in lizza diversi nomi per la successione. Abe aveva già avuto problemi nel 2007. Ma stavolta, visto il suo stato di salute, sta per cambiare radicalmente il volto del Giappone, terza economia mondiale e forse della Borsa di Tokyo. Vediamo perché col supporto dell’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa.

Giappone pronto a salutare il premier e l’Abenomics

Giappone pronto a salutare il premier e l’Abenomics. Shinzo Abe, il cui mandato scadrebbe a settembre 2021, ha assicurato che servirà il Giappone fino a quando non verrà nominato un successore. Ci sono varie figure di spicco nel suo schieramento, il Partito Liberal Democratico. Il più quotato a prendere il suo posto sembra essere l’attuale ministro delle Finanze Taro Aso. Non è nuovo in questa carica, anche se la sua esperienza politica è accompagnata da alcune gaffes. Ma, secondo alcuni osservatori, è più probabile che subentrino il segretario generale del governo Yoshihide Suga o l’ex ministro della Difesa Shigeru Ishiba. Gli investitori temono che la politica ultra accomodante della Bank of Japan, inaugurata e proseguita con l’Abenomics di Shinzo Abe, abbia i giorni contati.

Cambio della guardia in un momento delicato

Shinzo Abe lascia la guida del governo giapponese in un momento delicato. Poco prima di annunciare le dimissioni, aveva elencato le nuove misure di contrasto alla pandemia, riguardanti chiusure e tamponi da effettuare. A causa del coronavirus Abe era stato costretto anche a rinviare al 2021 i Giochi Olimpici previsti per quest’anno.  L’esecutivo giapponese, attualmente, è un importante ago della bilancia internazionale. Il mondo considera Abe un leader affidabile, in grado di assicurare stabilità a livello geopolitico ed economico. Inoltre, i rapporti tra Abe e gli Stati Uniti sono ottimi e anche quelle col leader russo Putin. Le tensioni locali preoccupano molto invece i cittadini del Sol Levante. In particolare, i rapporti con la Cina e con la Corea del Sud, che non hanno mai digerito il revisionismo di Abe. Nonostante la Cina rappresenti la prima incognita in assoluto, i rapporti con Seul nell’ultimo periodo sono diventati più difficili. Nell’ultimo anno è sorta una guerra di commerciale con Tokyo. Il Giappone ha ostacolato l’export, da parte di Seul, di alta tecnologia per l’industria dei semiconduttori. Vale a dire uno dei settori trainanti dell’economia sudcoreana e mondiale. Da qui è iniziato il valzer dei boicottaggi, che hanno compromesso i rapporti commerciali tra i due Paesi.

Un’eredità pesante per il successore

Nonostante le continue accuse di corruzione alla sua amministrazione, Abe è considerato uno dei pochi politici capaci di gestire il Paese. E’, inoltre, uno dei pochi leader che i giapponesi conoscono meglio. In carica dal 2012, è anche capo del suo partito, dunque soggetto a una doppia esposizione mediatica. Abe ha saputo realizzare un ambizioso progetto economico dopo la sua elezione. E’ noto come Abenomics: rilanciare l’economia giapponese dopo decenni di stagnazione. Ha introdotto maggiori stimoli monetari, un aumento della spesa pubblica e decise riforme strutturali. Con l’obiettivo di rilanciare consumi e la fiducia degli investitori. Oggi il Giappone, terza economia del mondo, è fortemente colpita dall’epidemia. Il primo compito al quale sarà chiamato il suo successore è quello di contrastare il forte declino demografico, che nel 2019 ha registrato un nuovo record negativo di nascite: ad oggi un cittadino su tre ha più di 65 anni.

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