Gestione attiva o gestione passiva nel 2019?

ProiezionidiBorsa

Gestione attiva o gestione passiva nel 2019? ETF o fondi comuni a gestione attiva?

Il 2019 si prospetta come un anno dalle grandi potenzialità di ripresa ma anche come un anno dai grandi rischi in ambito macroeconomico.

Intendiamo dire che prima di assistere agli effetti delle manovre delle banche centrali (la FED per il momento nemmeno ha manifestato tale intenzione…) potremmo dover passare per fasi critiche.

Escludere aprioristicamente dati macroeconomici ancora in discesa è eccessivamente ottimistico.

Così come non possiamo escludere che anche le prossime trimestrali di aprile ci riservino qualche delusione.

Grande volatilità in arrivo dunque. Trend segmentati e spesso interrotti bruscamente questo è ciò che è lecito attendersi.

Il tutto pur in un contesto complessivo che comunque dovrebbe portare gli indici delle borse mondiali a chiudere il 2019  con il segno più.

Contesto da EFT o da gestione attiva e quindi da fondi comuni?

Per chi lavora sui mercati in modo professionale ed è in grado di districarsi anche i situazioni di mercato complesse la soluzione degli ETF va sempre bene.

Per tutti gli altri, per i risparmiatori che fatta una scelta vorrebbero non doverci più pensare, il 2019 si prospetta come annata in cui vale la pena andare alla ricerca dei migliori gestori attivi.
Gestione attiva dunque come indirizzo per il 2019!

Come costruirsi un portafoglio. Gestione attiva o gestione passiva nel 2019?

La prima cosa da fare per costruirsi un portafoglio che abbia un senso è definire la propria propensione al rischio e nel contempo stabilire quale quota di risparmi deve essere sempre disponibile.

Per questa ultima fascia di risparmi la soluzione può ovviamente tranquillamente essere rappresentata da un fondo monetario e/o di liquidità in Euro.

Azionario meglio i fondi USA

Detto che per chi vuole stare sull’obbligazionario rimane meglio la soluzione BTP di cui si è già parlato

Ora diamo un input per chi invece vuole affidarsi alle borse.

Le maggiori difficoltà dell’economia europea rispetto a quella americana sono davanti ai nostri occhi ogni giorno.

La FED dispone di 2,5 punti di tassi di sconto da tagliare mentre la BCE ha già i tassi a zero.

Per questi due fondati motivi la componente azionaria può e deve essere indirizzata principalmente verso fondi targati USA. Fondi però a gestione attiva.
Fondi in cui il gestore si muova attivamente tra titoli del Dow Jones , dell’S&P500 e perché no anche del Nasdaq o del Russell2000.

Insomma sfruttare le capacità di scelta e stock-picking del gestore pare la soluzione vincente per il 2019.

Consigliati per te