Germania per i fatti suoi

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Germania, dove va? 

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Mentre buona parte dei partners europei arranca (e non si parla solo dell’Italia ma per esempio anche della Francia), la Germania consolida il suo trend di crescita soprattutto in ambito industriale, che poi è quello trainante per Berlino.

La produzione industriale sale infatti su base mensile dello 0.2% battendo le attese a +0.1%.

Questi dati apparentemente poco significativi invece ampliano sempre più la forbice tra quanto è necessario in Germania per confermare e  consolidare il ciclo-economico e quanto servirebbe ai paesi più deboli per ripartire veramente anziché avviarsi alla recessione ed al declino.

Potranno mai BCE ed UE contemperare esigenze così diverse?

Che poi, buona parte di questa crescita tedesca è dovuta alle esportazioni verso le nuove frontiere delle est Europa, paesi la cui crescita è fortemente sostenuta dall’Unione europea grazia ai contributi degli stati teoricamente più forti.
Paesi che sono contributori in sede UE …
In sostanza per capirci, l’Italia in piena difficoltà di crescita da anni, da anni finanzia la tumultuosa crescita di Polonia e Co. che sono ricevitori in sede di bilancio UE.

Poi questi paesi cosa importano maggiormente? Be’ è chiaro, prodotti tedeschi! La Germania quali intenzioni ha?

Tra l’altro questa ridistribuzione delle risorse UE porta da anni il dato della bilancia commerciale germanica fuori da ogni parametro prefissato ma senza che questo scateni alcuna reazione a Bruxelles come invece sarebbe dovuto, sanzioni comprese.

Pare proprio di poter dire che si viaggia con due pesi e due misure.
Si sottostà alla legge del più forte.

Al di là delle direttive macro a livello di politica economica che vediamo ogni giorno quali difficoltà stiano portando al governo italiano (giuste e sbagliate che siano le valutazioni dell’esecutivo), quello che risulta incomprensibile è perché debba rimanere valido il principio per cui gli stati come l’Italia una volta (forse?) forti debbano continuare ad essere fornitori di importanti risorse finanziarie alla Unione europea.

Si viene attaccati sul deficit e poi la stessa UE contribuisce pesantemente alla quota annuale di nuovo deficit…

Difficile da capire ed ancora più da giustificare quando si vede la Germania prosperare grazie al contributo decisivo delle esportazioni verso i paesi cui queste risorse vengono destinate.

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