Germania e Francia pronte a giocarsi il destino dell’Italia

PIL e IFO

Nuovo vertice Germania-Francia lunedì prossimo: la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron tornano a Schloss Meseberg. Da qui la domanda: Germania e Francia pronte a giocarsi il destino dell’Italia? Giusto alla vigilia dell’inizio della presidenza tedesca dell’Ue e a poche settimane dal Consiglio europeo di metà luglio sul recovery fund. I due premier decideranno, in completa assenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il destino dell’Italia.

Germania e Francia pronte a giocarsi il destino dell’Italia

Nella residenza barocca nel Brandeburgo, un gioiello che il Governo tedesco riserva agli eventi speciali con ospiti internazionali, giusto due anni fa, la cancelliera tedesca e il presidente francese firmarono un fondamentale documento di alleanza bilaterale. Un patto che ha portato al rafforzamento dell’unione bancaria e monetaria e alla riforma del meccanismo europeo di stabilità. Ore il nuovo vertice deciderà come affrontare l’opposizione di alcuni Paesi rispetto al piano di recovery fund. La patata bollente siamo proprio noi, l’Italia.

Chi sarà la nuova Fornero

L’Italia ha ancora bisogno di risorse, ancora di più dopo la pandemia. Da sempre concorre al budget europeo ma spende male quel che riceva. O in balia di troppi avvicendamenti di governo, lo lascia depredare da mani rapaci (di gruppi industriali disinvolti o anche dalla criminalità e dalla mafia). I due premier troveranno la quadra per garantirsi il voto dei Paesi oppositori: Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia. Per trasformare l’Italia in ‘sorvegliato speciale’: darci aiuto a tranches e controllare ossessivamente come spenderemo ogni euro. Altrimenti i rubinetti si chiuderanno. Ma soprattutto a obbligarci a riforme sostanziali che non sono state fatte in passato.  Ora non potremo esimerci dal varare una patrimoniale e tagliare di nuovo le pensioni. A noi toccherà, purtroppo, solo la scelta della nuovo/a Elsa Fornero che si dovrà accollare quella infausta misura.

La scure arriva nel momento peggiore

La scure delle potenze europee non poteva arrivare in un momento peggiore. Mentre il Fondo Monetario Internazionale rivede in peggio le previsioni sull’Italia (Pil in calo oltre il 12% per quest’anno, prima avevano stimato poco più del 9%)  e il ministro Gualtieri protesta inutilmente, il cielo francese e quello tedesco volge al sereno. Ieri è stato diffuso il dato del netto miglioramento  d’umore delle aziende tedesche. Significa che gli ordini sono tornati ad arrivare. I dati diffusi da IFO Institut, rivelano che l’indicatore di fiducia delle aziende si è attestato a 86,2 punti dai 79,7 di maggio (dato rivisto da 79,5) risultando al di sopra degli 85 punti che si ipotizzavano fino a qualche giorno fa.

Una ripresa a forma di v

L’ottimismo è tornato, commentano vari analisti tra cui Carsten Brzeski (Ing) dopo il tonfo di aprile, quando l’indice era sceso vicino ai minimi storici. Ci si attendeva una ripresa a forma di v e la stiamo vedendo: resta però, ancora una certa incertezza, relativa ai frutti promessi dalla premier Angela Merkel a proposito della seconda manovra straordinaria  da 62,5 miliardi di euro che fa salire il nuovo indebitamento della Germania nel 2020 a 218,5 miliardi. Questa seconda manovra segue la prima straordinaria, decisa a marzo, con cui il governo di Angela Merkel aveva stanziato 156 miliardi di euro, per contrastare gli effetti economici della pandemia.

Positivo anche l’indice Zew

Positivo anche il recupero dell’indice Zew che misura le aspettative sull’economia tedesca. A giugno l’indice ha segnato un aumento superiore alle attese, passando da 51 a 63,4 punti e proseguendo il ritorno al sereno dopo i tonfi di aprile quando si era toccata quota 28,2.Migliora anche l’indice della situazione corrente passando da -93,5 di maggio a -83,1 a giugno.

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