Genitori, amici e fidanzati, ecco come riconoscere fra loro i predatori emotivi e a quali segnali stare attenti

genitori

Molte volte capita di sentire che le proprie relazioni interpersonali non vanno per il verso giusto. Ci si può infatti sentire impotenti, poco ascoltati oppure proprio sbagliati. Spesso queste sensazioni sono una specie di maledizione che ci portiamo dietro fin da piccoli, quando siamo stati snobbati o maltrattati dalle nostre figure di riferimento. Avendo come modello una famiglia disfunzionale, infatti, diventa molto più probabile intessere delle relazioni tossiche. Oggi parliamo infatti di genitori, amici e fidanzati e di come intercettare alcuni segnali che dovrebbero farci scappare a gambe levate. Vediamole insieme nel dettaglio.

Il narcisismo, un disturbo parecchio diffuso

Al Mondo ci sono tanti aspetti caratteriali e comportamentali che si possono considerare tossici. Però sono talmente tanti che non possono essere esemplificati in un solo articolo. Per questo ci focalizzeremo sul narcisismo, un tratto che nella società odierna è diventato più comune di quanto si pensi. Spesso chi è affetto da questo disturbo ha un’idea di sé grandiosa che non è buttata giù nemmeno davanti all’evidenza. questi soggetti infatti esagerano i propri successi, le proprie doti e sono spesso preoccupati dalle apparenze, dato che hanno uno smodato bisogno che qualcuno li ammiri e li aduli. Sono caratterizzati dalla mancanza di empatia e vedono le persone attorno a sé come un modo per accrescere la loro influenza e sono pronti a scartarle all’occorrenza.

Genitori, amici e fidanzati, ecco come riconoscere fra loro i predatori emotivi e a quali segnali stare attenti

Il primo scenario in cui questo può verificarsi è quello familiare. Con un genitore narcisista un figlio è visto solo come una fonte di nutrimento. La sua esistenza è mirata a migliorare l’immagine che la madre o il padre ha di sé e del proprio ruolo. Da queste radici si svilupperà una prole performante e con uno scarso valore di sé, convinta che il proprio valore e che l’affetto siano vincolati a quanto bene svolge i compiti che le sono stati assegnati. I familiari, infatti, alternano profonde fasi di svalutazione al cosiddetto love bombing (bombardamento d’amore) in modo da tenere la vittima il più possibile sottomessa.

Questo meccanismo si può poi riconoscere nella vita con potenziali partner e amici, che nelle prime fasi della conoscenza risultano perfetti, attenti e amorevoli. Poi per sentirsi importanti e insostituibili tolgono tutto l’affetto che hanno dato per poi ridarlo solo all’apice della disperazione della vittima. In questo modo si creano delle montagne russe emotive da cui è difficile svincolarsi, dato che uno dei due soggetti pensa di non essere degno d’amore e non cerca dei sentimenti veri al di fuori del carnefice. Se ci si ritrova in questa situazione consigliamo di affidarsi a uno psicologo. Se non si avesse la disponibilità economica consigliamo di dare un’occhiata a queste soluzioni a prezzo calmierato.

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