Furti informatici, ecco come ti rapinano

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Furti informatici, ecco come ti rapinano. L’ultima indagine condotta da Verizon rivela che i reati informatici sono in aumento e che il 43% del totale riguarda gli operatori della finanza, delle assicurazioni e i liberi professionisti.

Generalmente (il 67% delle volte) l’attacco avviene tramite l’appropriazione di credenziali o il raggiro di credenziali con deboli livelli di sicurezza: sono le tecniche di social engineering, vale a dire le metodologie adottate per entrare furtivamente in un sistema. Tra questi, il principale e più diffuso (più del 30% delle violazioni) dei fenomeni è il phishing: il fenomeno colpisce soprattutto le piccole e medie imprese. I truffatori approfittando di errori umani dei lavoratori dell’azienda che forniscono l’involontario benvenuto nel sistema. Al phising si può aggiungere la compromissione dell’email aziendale.

Phishing, attaccano così

II phishing è uno stratagemma per indurre gli utenti a rivelare – con l’inganno – informazioni personali o finanziarie attraverso un’email o un sito Web, ma sempre più spesso anche tramite messaggi in arrivo da applicazioni molto usate come Whatsapp o Facebook.

Un tipico attacco di phishing inizia con un messaggio di posta elettronica, un link che compare dal nulla in Facebook, o un banner pubblicitario in qualche applicazione molto usata dagli utenti. Si presenta come una notifica ufficiale proveniente da una fonte attendibile, per esempio una banca, ma anche un amico. II messaggio invita a collegarsi a un sito Web graficamente molto simile a quello originale e a inserire alcune informazioni personali come, per esempio, il numero di conto corrente o la password. Queste informazioni vengono poi utilizzate per appropriarsi dell’identità di chi abbocca alla truffa.

Aumentano gli attacchi con malwere

Non esistono infezioni stagionali prevedibili per PC, smartphone, tablet e reti aziendali. Per loro, la stagione influenzale dura tutto l’anno. Anziché presentare sintomi come brividi e dolori muscolari, gli utenti diventano vittima di una specie di malattia artificiale, i malware. Un malware o “software malevolo” è un programma/codice dannoso che mette a rischio un sistema. E’ in grado di infettare un dispositivo al punto di renderlo inaccessibile se non dietro il pagamento di un riscatto.

Le violazioni sono quasi sempre esterne (70%) e ben il 55% di esse è frutto dell’azione della criminalità organizzata. Le infezioni malware colpiscono con una diversa modalità di attacco — da quelli più subdoli e furtivi fino a quelli poco discreti quanto un martello.

Ostili, invasivi e volutamente maligni, i malware cercano di invadere, danneggiare o disattivare computer, sistemi, reti, tablet e dispositivi mobili. Spesso assumendo il controllo parziale delle operazioni del dispositivo. Proprio come l’influenza, interferiscono con il loro normale funzionamento. Lo scopo dei malware è lucrare illecitamente a spese degli utenti. Sebbene i malware non possano danneggiare gli hardware fisici di un sistema o le attrezzature di rete (con un’eccezione — la sezione relativa a Google Android di seguito), possono rubare, criptare o eliminare i dati. I malware trojan sono così potenti da essere oggi utilizzati anche dal settore giustizia per controllare telefonate e messaggi. Ma possono anche alterare o compromettere le funzioni fondamentali di un computer e spiare le attività degli utenti. Senza che questi se ne accorgano o forniscano alcuna autorizzazione.

Furti informatici, ecco come ti rapinano

Detto che le vittime più comuni nel mondo sono le PMI, praticamente la gran parte del tessuto produttivo italiano, differenze importanti sono emerse anche tra il settore pubblico e quello privato. Nel primo caso, l’errore umano è una delle principali cause delle violazioni (33%), nel secondo caso, invece, il dato scende al 12%. Entrando nello specifico, ancora, emerge che: nel settore commercio la quasi totalità delle minacce mira alla captazione di dati di pagamento. L’istruzione e la sanità sono soprattutto vittime di ransomware. Si tratta di un tipo di malware che limita l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto per rimuovere il blocco.

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