Ftse Mib: titoli e azioni da evitare oggi

Investire sul Ftse Mib

I mercati ritracciano. Ftse Mib: titoli e azioni da evitare oggi? Quali sono?

La debolezza dei prezzi del petrolio ha contribuito al calo del settore a Piazza Affari. A questo si aggiunga anche il fatto che la situazione politica non sembra trovare nessuna svolta positiva e decisiva. Da qui anche il calo sul settore bancario. Insomma, le due colonne portanti del Ftse Mib, di fatto, sono zavorrate. La conseguenza è un calo di Saipem e Tenaris ma anche di Banco Bpm e Bper Banca. Questi 4 titoli, occupano infatti gli ultimi 4 posti dell’indice italiano. Un indice che alle 12.30 circa conferma un andamento al ribasso dello 0,65%. Ma procediamo con ordine

Ftse Mib: titoli e azioni da evitare.  Gli energetici

Il problema degli energetici (deboli anche con Tenaris nonostante le buone notizie sul titolo) è molto più ampio di quanto si possa pensare. Non più tardi di 24 ore fa la U.S. Energy Information Administration (Eia) ha ridotto le stime del prezzo per il greggio sul 2019. Tradotto in numeri si parla di un calo del 5,6% per il Wti (59,29 per il 2019) e del 4,2% sul Brent (66,69 dollari). In calo anche le cifre riguardanti la produzione di greggio in Usa a maggio. Una debolezza che si riflette su tutto il settore.

Le prospettive sul futuro dei prezzi del barile non sono le migliori. Nonostante i prezzi del petrolio in costante ribasso, i produttori di shale oil statunitensi, sono propensi a continuare a produrre 12 milioni di barili al giorno (un livello che arriva ai massimi storici ) per tutto il 2020. Non solo, ma le proiezioni non escludono nemmeno un aumento che li porterebbe a 13 milioni di barili secondo quanto dichiarato dal segretario energetico statunitense Dan Brouillette.

Ftse Mib: titoli e azioni da evitare. I bancari

Sul fronte dei bancari, per spiegarne i ribassi, l’unico vero nemico è la politica. Si moltiplicano gli incontri e le iniziative dei vertici di governo per trovare un’intesa interna ed evitare la procedura d’infrazione da parte dell’Ue sul debito pubblico italiano. Purtroppo, però, il vertice a Palazzo Chigi sui temi economici, vertice che avrebbe dovuto essere risolutivo, si è chiuso con un nulla di fatto. Le dichiarazioni di entrambi gli schieramenti, però, hanno parlato di clima sereno e costruttivo. Resta il fatto che dopo circa un’ora, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro dell’economia Giovanni Tria, hanno abbandonato il tavolo delle trattative. Poco più tardi le dichiarazioni di Salvini secondo cui  “Una Commissione uscente vecchia e delegittimata dal voto delle Europee non può imporre scelte e sanzioni a governi e popoli”.

Per approfondimento

Leggi le Raccomandazioni e Schede tecniche sui titoli azionari del Ftse Mib e Piazza Affari

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