Ftse Mib migliore in Europa. Wall Street chiusa

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Il Ftse Mib cerca di allontanarsi dai minimi di ieri.

Mattinata volatile quella vista a Piazza Affari, una volatilità che parte da un’apertura con il segno meno per arrivare, al giro di boa delle 13 ad una riconquistata parità che sfocia nei minuti successivi verso un +0,08% (19.381 punti).

I titoli a Piazza Affari

Tra i protagonisti del Ftse Mib spicca, per il settore bancario Banco BPM, grazie alla revisione da parte di JP Morgan del target a 2,4 dal precedente livello di 2,2 euro. In evidenza anche Campari che, in questo caso, ringrazia Deutsche Bank per un rating Buy (contro il precedente Hold) ma anche per le prospettive di crescita future ipotizzante anche grazie a presunte operazioni di M&A.

Bene il Ftse Mib

Il resto d’Europa non naviga, invece, in buone acque: Londra con il suo Ftse 100 arriva a -1,1%il Cac 40 a -0.8% e il Dax a -0,75%. Intanto lo spread aleggia introno ai 280 punti base.

Ottimismo e fiducia che risalgono anche grazie al clima che, apparentemente, sembra essere cambiato e, in Europa come in Italia, si punti al dialogo costruttivo, sebbene Bruxelles ricordi la necessità di una rimodulazione sostanziale della manovra finanziaria italiana.

L’incognita Bond Usa

Diverso invece, come detto, il discorso per le altre Borse le quali avvertono l’onda d’urto delle ultime novità (potenzialmente negative) in arrivo da Wall Street, oggi peraltro chiusa come omaggio al defunto presidente Usa George Bush senior.  Sono infatti proprio i numeri dei Bond Usa a creare il sell off: l’andamento della curva dei tassi si è dapprima appiattita per poi invertirsi, un segnale che, spesso, viene avvertito come preludio di una recessione. Da qui le prime conseguenze anche sui Bund tedeschi a 10 anni arrivati al loro rendimento minimo per il 2018 ovvero 0,27%.

I timori sui mercati

Visti i precedenti (l’ultimo risale al 2007, quindi poco prima della crisi economica mondiale del 2008) i timori riguardano una frenata effettiva confermata dai dati macro sempre più sottotono e potenzialmente in peggioramento a causa dell’inasprimento delle condizioni di credito dettate dal rialzo dei tassi di interesse in arrivo già dalla prossima riunione Fed del 18-19 dicembre.

Per quanto riguarda il petrolio, le quotazioni del barile procedono in leggero calo: poco dopo le 13.30 il Wti arrivava a perdere lo 0,3% con n prezzo al barile di 53 dollari mentre il Brent scendeva poco sotto i 62 dollari, (61,8 per la precisione) con una perdita dello 0,45%. Ultima nota per il cambio euro/dollaro che passa di mano a 1,1355.

 

 

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