Dati macroeconomici europei in agrodolce ma in Francia preoccupanti.
Analizziamo i dati europei di giornata in attesa di capire coi dati macroeconomici USA e ancora di più con la conference di Powell da che parte tirerà il vento.
A una prima lettura pare proprio di capire che prevalgono numeri negativi anche se parlare di recessione è prematuro ed esagerato.
Collegare gli stenti delle borse in real time ai dati reali continua ad essere un vezzo di molti pseudo economisti ma in realtà le borse si muovo con tempistiche proprie.
Quasi sempre in largo anticipo sui dati macroeconomici.
Ecco i principali dati macroeconomici usciti in mattinata in Europa:
Tabella dati macroeconomici
Disoccupazione in leggero calo in Germania. Gran Bretagna sempre ok
Proprio dai due dati considerati più importanti vengono le quasi uniche due rilevazioni di giornata sopra le attese.
La disoccupazione in Germania ha segnato un -14k versus -12k che indica se non altro la tenuta del sistema industriale teutone.
Analogamente in Gran Bretagna l’indice dei Direttori degli acquisti dei servizi si allontana da quota 50 e risale a 51.2 versus 50.7.
Considerato il precedente a 50,4 un bella iniezione di fiducia.
A dire il vero anche gli indici dei Direttori degli acquisti dei servizi in Italia e Spagna hanno battuto le aspettative e quindi estendiamo un po’ di ottimismo anche all’area mediterranea.
E, come vedremo sotto, trattasi di una piacevole anomalia rispetto al recente passato…
Le dolenti note
Deludenti invece praticamente tutti gli altri dati di giornata.
La sola consolazione viene dei dati sui prezzi in Francia che, indicati in rosso perché in calo, se non altro, ci presentano una inflazione sotto controllo.
Molto brutti invece i PMI sempre dei servizi sia in Germania che in Francia.
A Parigi addirittura si è registrato ancora una volta un dato inferiore a 50.
Recessione in Francia?
Se proprio vogliamo essere obbiettivi dobbiamo dire che il paese più vicino a una vera fase di recessione è proprio la Francia.
Siamo infatti già alla seconda rilevazione sotto quota 50. Alla terza il settore dei servizi francese sarà ufficialmente in recessione.
Da lì in poi estendersi ai restanti settori produttivi sarà…un attimo.
Forse la protesta dei gilet gialli non affonda soltanto le radici in una maggiore propensione storica dei francesi a lottare per i propri diritti.
Probabilmente l’economia reale e quotidiana della famiglie è veramente quella più critica in ambito europeo.
UE in difficoltà
Di conseguenza sempre il dato sui direttori degli acquisti dei servizi di area UE è uscito a 51.2 vs 51.4 del consensus.
E’ evidente come Spagna e Italia non possano da sole contrastare il rallentamento evidenziato da Francia e Germania.
Quel che è certo che Bruxelles dovrebbe mettere mano a cambiamenti strutturali nei propri indirizzi visto che i dettami correnti evidentemente NON funzionano a dovere.
La comparazione col ciclo americano è impietosa e dovrebbe fungere da benchmark.
O almeno lo auspichiamo…
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