Fragile accordo sul petrolio di Emanuele Rigo

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Dopo una settimana iniziata all’insegna dei recuperi sui mercati grazie all’intervento rassicurante dei banchieri centrali, ora una ventata d’aria fresca arriva anche sul fronte commodities con la presa di posizione dell’Iran che, per mezzo del ministro dell’energia Bijan Namdar Zanganeh, sottolinea la disponibilità dell’Iran a sostenere il congelamento dei livelli produttivi.

Una buona notizia per il petrolio con i principali contratti che tornano a macinare guadagni: il Brent scambia in area 34.70 $/barile, mentre il WTI ritorna sopra 30 $/barile scambiando a 31.30 $/barile in apertura di sessione europea.

Tuttavia l’accordo globale che sembra consolidarsi in queste ore è ancora lungi dal sortire effetti duraturi e cristallizzati nelle quotazioni visto che mantiene ancora elementi di estrema fragilità.

Sul fronte azionario la sessione asiatica è stata all’insegna dei recuperi: Tokyo +2.28%, Shanghai -0.16% e Hong Kong +2.32%. Anche l’Europa segue a ruota anche se con maggiore cautela: le borse del vecchio continente aprono infatti sopra la parità, con l’unica eccezione di Londra dove il FTSE100 mantiene oltre mezzo punto percentuale di perdita sulle preoccupazioni circa l’accordo che è atteso per oggi sulla negoziazione tra Regno Unito e Unione Europea sullo spinoso tema del “brexit”.

 

Market Movers

12:50 Giappone Bilancia commerciale cons. -680.2b prec. 140.0b

01:30 Australia Disoccupazione cons. 5.8% prec. 5.8%

02:30 Cina Inflazione a/a cons. 1.9% prec. 1.6%

10:00 Eurozona Bilancia partite correnti cons. 26.8b prec. 29.8b

13:30 Eurozona Pubblicazione verbali riunione politica monetaria BCE

14:30 Stati Uniti Philly FED manifatturiero cons. -3 prec. -3.5

16:30 Stati Uniti Scorte petrolio EIA cons. 4.0m prec. -0.754m

 

EURUSD

Con i mercati europei ancora cautamente positivi, eventualità tra l’altro normale dopo i forti rialzi della settimana in corso, la moneta unica si mantiene stabile in territorio di lateralità tra 1.11 e 1.1150 in attesa di maggiori informazioni sul fronte europeo con i dati sulla bilancia delle partite correnti e la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della BCE. Le minute pubblicate ieri oltreoceano da parte della FED hanno sottolineato che i rischi esogeni agli Stati Uniti potrebbero compromettere e rallentare la ripresa, oltre che rallentare il ritmo del rialzo dei tassi. Lo scenario descritto non ha creato particolare volatilità in quanto già scontato dal mercato, ma ha permesso al dollaro di mantenersi in territorio laterale sopra 1.11 nel rapporto con la moneta unica con tendenza di EURUSD ad un recupero verso quota 1.12.

 

GBPUSD

La sterlina inglese prova il recupero prima del summit del pomeriggio che vedrà al centro della discussione il tema delle negoziazioni circa la permanenza del Regno Unito all’interno dell’Unione Europea. Il mercato sconta la possibilità di un accordo, anche se rimane particolarmente cauto circa l’implementazione e la votazione sul “brexit”. Il cable apre in leggero rialzo la giornata attestandosi sopra quota 1.43 in area 1.4315 anche per effetto dell’arretramento del mercato azionario inglese con il FTSE 100 che lascia oltre mezzo punto percentuale sul campo a inizio sessione.

 

USDJPY

Dopo un’altra giornata all’insegna dei recuperi sulle borse asiatiche, l’indice Nikkei della borsa di Tokyo chiude la sessione a +2.28% senza tuttavia scardinare eccessivamente la forza dello yen che si mantiene sui livelli di stabilità attuali in area 113.70. Il mantenimento del trend laterale che si sta consolidando in queste ultime sessioni è tuttavia legata alle performance dei mercati azionari, soprattutto quelli statunitensi che rimangono comunque abbastanza bilanciati. Attenzione ai dati in uscita nel pomeriggio su mercato del lavoro e comparto manifatturiero negli Stati Uniti.

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