Fra le criptovalute si distingue l’interessante progetto di Ripple

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Se nell’equity è importante lo stock-picking, ovvero la selezione delle azioni da mettere in portafoglio, ancora di più nelle criptovalute è fondamentale prima di avventurarsi nel settore un crypto-picking accurato ed approfondito.

Dopo quasi duemila ICO molte delle quali senza progetti consistenti se non addirittura truffaldine, il settore saturato di fuffa, è piombato in uno stato di malessere che ha coinvolto anche i progetti migliori.

Si è fatto, come spesso capita, di tutte le erbe un fascio.

Ora molti legislatori , a cominciare da quello svizzero sempre all’avanguardia, hanno stabilito direttive e in quadramento per le nuove iniziative spostando verso le IPO i progetti che abbiano contenuti industriali più che monetari. In molti casi infatti i token offerti (i token sono i buoni offerti nella fase inziale destinati poi ad essere convertiti a regime del progetto nei coin collegati) erano di fatto sostitutivi di azioni e non avevano concrete prospettive di trasformarsi in una moneta di scambio.

Questi chiarimenti, il tempo trascorso, le botte prese sul mercato hanno di fatto riportato il settore a una pulitura consistente. Centinaia di pseudo monete sono definitivamente scomparse.

Ancora, tra quelle rimaste, si annidano vespai di inconsistenza, ma allo stesso tempo è possibile iniziare a scorgere quei progetti cui si aprono prospettive concrete ed interessanti.
Criptovalute che, salvo il caso catastrofico in cui tutto il settore venga azzerato da modelli legislativi che al momento non si vedono e nemmeno attendono all’orizzonte, hanno buone probabilità di evolversi ed acquisire un ruolo crescente negli ambiti specifici ed intrinseci alla loro progettualità nativa.

Tra queste un ruolo un ruolo significativo riveste certamente Ripple.

Ripple prima ancora che una moneta è una tecnologia che consente alle banche ma più in generale ai suoi utenti di inviare in tempo reale dei pagamenti attraverso una rete finanziaria sicura quale quella garantita dalla blockchain.

Si tratta quindi di un prodotto dove le banche e le aziende possono trovare la risposta migliore alla propria domanda per l’effettuazione di pagamenti globali più veloci, a basso costo e on-demand per qualsiasi tipologia e quantitativo di importo.
Pertanto tramite questa tecnologia si creano nuove opportunità d’investimento, si abbattono i costi del processo dei pagamenti e complessivamente si fornisce all’utente un’esperienza decisamente migliore.

Ripple , da cui è poi sorto lo spin-off Stellar che ne segue le orme, vanta una serie di partnership che tra grandi banche ed aziende vanta nomi di tutto rispetto.

Ne citiamo alcune:
-Credit agricole
-Santander
-American Express
-RBC
-Unicredit
per proseguire con partner non bancari come:
-Standard Chartered
-Westpack
-Cuallix
e tanti altri.
Certo, specie per le banche, portarsi in casa un pagamento in Ripple oggi comporta il rischio di una bomba ad orologeria viste le oscillazioni anche recenti ( è di 15 giorni fa circa un +90% seguito da repentini cali).

Ragionando influenzati da questo solo tema potremmo pensare che la moneta, relativamente presto,potrebbe trovare un punto di equilibrio e li si assesterà riducendo poi le oscillazioni a quelle normali di una qualsiasi valuta.

Ma se vogliamo capire le prospettive più ottimistiche per Ripple dobbiamo andare oltre.

Il sistema(e questo è chiaro) è ancora agli albori; la massima tiratura dei coinRipple sarà di 100 miliardi di monete, al momento però oltre la metà non è ancora disponibile.

Quindi abbiamo una grande prospettiva e una fonte di incertezza che al momento tendono a neutralizzarsi.

Mi spiego. 100 miliardi di monete quotate a un euro (che comunque sarebbe più del doppio della quotazione attuale…)sono una cifra ridicola che a malapena soddisferebbe le transazioni giornaliere di uno di questi partner, in qualche caso nemmeno quelle orarie.
E’ evidente come questo ragionamento unito al fatto che i partner potranno più facilmente aumentare che diminuire ci fa pensare che il prezzo di Ripple possa salire in un prossimo futuro n e n volte proprio per arrivare a stabilizzarsi su livelli che consentano di “accontentare “ volumi di scambi importanti per i clienti e i partner…

Al momento però la messa a disposizione di monete è ancora in corso e questo ha certamente un effetto di “calmierazione” del prezzo. Per quanto durerà? Dal ragionamento che segue capiremo se occorrerà molta pazienza o viceversa se siamo all’immediata vigilia di una nuova grande impennata rialzista dei prezzi.

Ad oggi tra i partner scorgiamo banche che , come tutte, hanno necessità di abbellire i bilanci. Ergo,  come non pensare che una rivalutazione delle Ripple, che certamente hanno in questi mesi di magra accumulato nei proprio portafogli di proprietà, da qui a fine anno non sia una qualcosa di già pianificato e prossimo a realizzarsi? Magari grazie a tacite intese di non soffocare il prezzo da una certa data con nuove monete messe in circolazione?

Or dunque il comportamento da qui a fine 2018 sarà molto esplicativo per chiarirci se i tempi di maturazione del prezzo di Ripple saranno immediati e poi scansionati a cicli nel tempo ovvero se invece si dovrà attendere la piena disponibilità dei 100 miliardi di monete (limite garantito dalla blockchain e quindi elemento di forza del progetto) per assistere al vero raggiungimento dei target di prezzo impliciti nel progetto stesso.

In ogni caso l’era della bassa volatilità per Ripple è ancora di là da venire.

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