Ford: un futuro elettrico per il titolo a Wall Street

Titolo azionario Ford

L’analisi di oggi si concentrerà sul titolo azionario Ford, collocato in un segmento di mercato molto particolare come quello dell’automotive. L’industria automobilistica, soprattutto negli Stati Uniti, è da sempre considerato un settore in espansione, con le vendite di auto che hanno avuto negli ultimi anni notevoli incrementi. Tutto ciò nonostante i più pessimisti lo volessero in declino.

Focus sul settore automobilistico americano

Un interessante punto di partenza potrebbe essere quello di analizzare questo segmento tornando indietro nel tempo e guardare cosa sia successo, ad esempio, in tempi di recessioni. La crisi del 1929 come sappiamo fu “mastodontica” e due aziende di punta come GM e Chrysler fallirono completamente, mentre Ford si salvò per il rotto della cuffia. Le vendite di automobili ovviamente segnarono il crollo più grande della storia, con cifre negative spaventose.

La crisi del 2008 invece non ebbe un impatto così devastante sul settore, anche se il calo percentuale delle vendite arrivò al 40%. E non è un segreto che le maggiori compagnie cercarono anche di ricevere maggiori sovvenzioni da Washinghton.

Un po’ di storia del gigante Ford

Date queste premesse, un’eccellenza del settore come Ford che è sul mercato da oltre 100 anni, ha davvero una gran forza, soprattutto per il suo aver superato quasi indenne le ultime recessioni. L’azienda fondata da Henry Ford nel 1903 a Dearborn nel Michigan oggi conta più di 200.000 dipendenti. Ricordiamo che acquistò nel 1929 grandi marchi come Land Rover, Jaguar, Aston Martin e Volvo per far fronte alla concorrenza. Purtroppo poi, con le crisi del nuovo millennio fu costretta a venderle per equilibrare le gravi perdite subite. Ma a differenza di GM e Chrysler, può vantarsi di non aver mai chiesto nessun prestito al governo USA.

Il titolo azionario nel 2019

Analizzando il grafico che mostra l’andamento del titolo (F) dal suo esordio a Wall Street, si nota come il massimo assoluto sia stato toccato nell’aprile del 1999 arrivando a quota 35$. Dopo la crisi del 2008 è sceso ai suoi minimi di circa un dollaro e mezzo per azione, per poi riprendersi nel corso del tempo.

Arrivando ai giorni nostri notiamo nel grafico come il 2019 non sia stato malvagio, con un massimo annuale di 10,50 dollari raggiunto a metà luglio per poi scendere agli attuali 9,34$. In effetti, a ben vedere, il valore di Ford sembrerebbe non in linea con un’azienda di tali dimensioni. Ma non dimentichiamo mai il fattore capitalizzazione.

Grafico Ford 2019

Uno sguardo al futuro di Ford

È chiaro che una delle maggiori sfide che dovrà affrontare l’azienda fondata da Henry Ford sarà quella dell’elettrico. Un settore in reale ascesa, e i cui principali players sono aziende come Tesla.

Ma al momento, oltre alla sfida dell’elettrico, vi è anche quella di compagnie come Uber. Una società che sta cavalcando l’onda del nuovo modo di intendere gli spostamenti in auto, sempre meno basati sulla necessità di possedere un’automobile di proprietà.

In conclusione, visti i recenti annunci di Ford su progetti Electric Vehicle, non è difficile essere ottimisti sul titolo azionario, che ha dalla sua parte fondamentali di tutto rispetto e una capacità consolidata di superare le tempeste più insidiose.

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