Fondi perduti alle imprese ma siamo sicuri che verranno utilizzati per lo scopo?

Riparte la corsa delle imprese per avere soldi

Le imprese necessitano di continui investimenti per crescere e prosperare. Anche le aziende di maggior successo richiedono costanti interventi per migliorarne i processi. Nell’attuale fase di grande instabilità economica, molte imprese faticano a trovare le risorse necessarie per gli investimenti. In questo articolo vogliamo capire su quali risorse, pubbliche e private, possono contare le imprese. In particolare, approfondiremo la finanza agevolata e cercheremo di rispondere ad una domanda. Si parla spesso infatti, di fondi perduti alle imprese ma siamo sicuri che verranno utilizzati allo scopo? Gli incentivi pubblici possono essere un grande aiuto per gli imprenditori. In alcuni casi, però, i destinatari di queste risorse non ne fanno l’uso previsto. La Redazione di ProiezionidiBorsa aveva fatto luce su oltre 234mila imprese beneficiarie di ammortizzatori sociali non dovuti.

Fondi pubblici e privati per le imprese

Un imprenditore può rivolgersi a diversi soggetti per finanziare la propria impresa. Oltre ai classici finanziamenti bancari, le aziende possono richiedere capitali a piattaforme specializzate. In questo modo fondi di investimento e privati cittadini potranno finanziare progetti, acquistare partecipazioni o supportare la cassa delle PMI. Lo Stato incentiva il supporto privato alle imprese mediante il Medio Credito Centrale. Uno specifico strumento che garantisce le operazioni di finanziamento alle imprese. Queste soluzioni sono però strumenti di mercato. Richiedono il pagamento di interessi e commissioni e prevedono istruttorie e requisiti specifici. Lo Stato e gli Enti pubblici possono incentivare l’imprenditoria mediante la finanza agevolata e i contributi a fondo perduto. Questa forma di finanza agevolata non prevede la restituzione di capitale e interessi. Si tratta di una forma di supporto alle aziende regolata da specifici bandi pubblici. A differenza dei privati che svolgono indagini accurate prima di approvare un prestito, l’erogazione di fondi pubblici, spesso, è meno controllata.

Fondi perduti alle imprese ma siamo sicuri che verranno utilizzati per lo scopo?

Troppo spesso i contributi a fondo perduto finiscono per finanziare finalità diverse da quelle previste. L’agenzia governativa Invitalia è il principale canale di distribuzione dei contributi pubblici. Non sempre però, l’operatività è lineare e trasparente. Vediamo un caso concreto. Lo scorso 11 maggio, il sito di Invitalia
ospitava le richieste per il bando da 50 milioni “impresa sicura”. Il successo è stato particolarmente clamoroso: dopo soli 60 secondi dall’apertura del bando, quasi 60.000 imprese avevano inserito la propria richiesta. In meno di mezz’ora il sito ha raccolto oltre 100.000 richieste. Insomma, migliaia di imprese hanno completato la richiesta in meno di un secondo. Un risultato che denota la necessità di finanza per le PMI italiane ma anche, forse, un numero non eccessivo di controlli e verifiche. Anomalie che possono alimentare le voci di scarsa trasparenza sull’effettivo uso dei contributi a fondo perduto per le imprese.

Cosa dice la legge

Ribadiamo l’importanza degli incentivi statali alle imprese. I contributi a fondo perduto, se ben spesi, creano infatti un volano positivo per l‘economia. Se invece mal indirizzati, costituiscono un danno erariale ed una beffa per le imprese oneste. La responsabilità del buon uso dei soldi dei contribuenti grava sia sugli Enti deputati a controllare che sulle imprese beneficiarie. Ottenere un contributo non spettante è anche un forte rischio. Secondo l’articolo 316-ter del codice penale, l’Agenzia delle Entrate dovrà prima sanzionare chi ha percepito illegittimamente contributi pubblici. Successivamente sarà la magistratura ad aprire un’indagine. Se accertato un indebito utilizzo di risorse pubbliche, il rischio è la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

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