Fondi comuni d’investimento riscattati per 12 miliardi sotto il peso del Covid

fondi comuni di investimento

Col passare dei giorni si contano i danni del primo trimestre 2020. Ieri è stata la volta del Covip in merito ai fondi pensione, oggi invece il turno di Assogestioni  . Che ha reso noto come l’industria del risparmio gestito nei primi 3 mesi abbia chiuso con un saldo negativo. Illustriamo allora i dati sui fondi comuni d’investimento riscattati per 12 miliardi sotto il peso del Covid.

I saldi di fine trimestre

I pesanti tracolli di Borsa dei mesi scorsi si sono trasformati anche in un pesante calo dei volumi gestiti dalla relativa industria. Il saldo del gestito complessivo è infatti passato dai 2.307 mld di euro di dicembre ai 2.140€ di fine marzo. Questo volume totale si ripartisce poi tra il 47,8% delle gestioni collettive e il restante 52,2% in mano alle gestioni di portafoglio. Ed è stata proprio questa seconda famiglia di prodotti a reggere meglio alla crisi: “solo” 1,2 miliardi di riscatti. Al contrario Assogestioni ne ha contati 12,1 in uscita dal comparto dei fondi aperti.

Come altre volte in passato, nella tempesta sono stati notevoli gli switch di chi si è rifugiato verso i comparti monetari, cresciuti di €8 mld di gestito. Di segno inverso invece il saldo dei fondi obbligazionari e flessibili, “abbandonati”, in valore, per €7,5 miliardi ciascuno. Anche i fondi azionari sono stati colpiti dai riscatti per €5 miliardi di controvalore, mentre ai bilanciati è andata meglio nel complesso. Per essi, infatti, la perdita si è fermata solo a 755 milioni di euro.

I Piani individuali di risparmio

L’ondata generalizzata di riscatti del 1° trimestre 2020 non ha risparmiato neanche i Pir. Qui l’emorragia si è fermata a soli €234 milioni, portando così il patrimonio complessivo gestito a €15,1 miliardi.

L’unico dato in controtendenza riguarda i fondi etici. A stare ai dati Assogestioni, hanno infatti vissuto una raccolta trimestrale positiva di €2,8 miliardi, che ha portato il saldo gestito pari a €30,4 miliardi.

Fondi comuni d’investimento riscattati per 12 miliardi sotto il peso del Covid

Ovviamente ad essere interessati dalle vendite sono stati tutti i principali gestori, italiani ed esteri. Ognuno in rapporto alle proprie quote di patrimonio gestito, ma nessuno si è potuto dire salvo. Solo il tempo dirà se si è trattato di riscatti temporanei in attesa che passi la tempesta e capire il da farsi oppure se si è trattato di una scelta definitiva. Di sicuro va detto che da molti anni l’industria del risparmio è sotto attacco per i sui costi di gestione, considerati alti. Specie se si tiene conto dei rendimenti ottenuti, quasi sempre sotto i livelli di benchmark di riferimento.

Da anni poi c’è da dire che gli Etf stanno sempre più rosicchiando quote di mercato proprio ai cugini fondi attivi. Al netto delle performance, offrono infatti anzitutto il vantaggio di essere a costi decisamente molto più bassi.

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