Fomc conferma rialzo dei tassi fra Grecia e Cina

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La pubblicazione dei verbali dell’ultimo FOMC di ieri sera ha portato poche novità oltre a confermare l’intenzione di un rialzo dei tassi durante l’anno in corso. Le condizioni dell’economia a stelle e strisce sono state considerate appropriate per una rinormalizzazione della politica monetaria nonostante sia stata presa nota, già nell’ultima riunione dello scorso giugno, dei rischi derivanti dalla situazione greca.

Nel frattempo si è aggiunto un elemento di novità destinato a destabilizzare la situazione finanziaria globale: la volatilità dei mercati finanziari cinesi, infatti, ha creato non poco scompiglio a Constitution Avenue, soprattutto per il carattere particolarmente emozionale delle oscillazioni di prezzo dei listini della tigre asiatica. Non è tanto la possibilità del crollo dei mercati cinesi, che metterebbe sotto pressione la timida ripresa globale, quanto il totale distacco dai fondamentali delle quotazioni. Infatti, essendo circa l’80% dei trade imputabile a investitori privati, si è assistito già in mattinata ad un recupero legato esclusivamente a fattori psicologici.

Come se non bastasse, ieri tra Washington e Pechino sono volate accuse pesanti: i cinesi hanno infatti accusato gli americani di aver manipolato il mercato per creare scompiglio e panic selling. Durante la giornata di ieri negli Stati Uniti si sono verificati due eventi associati a non meglio precisati “problemi tecnici” che hanno costretto tutte le linee aeree ad uno stop di tre ore in mattinata e hanno portato alla temporanea sospensione di tutte le attività di trading del NYSE. Nonostante Washington abbia smentito un attacco haker, il sospetto che non sia una coincidenza è veramente troppo forte.

Sul fronte europeo il governo ellenico dovrà presentare entro stasera a mezzanotte il programma di riforme che intende attuare come contropartita per il programma di salvataggio richiesto ieri al ESM. Indiscrezioni non confermate del quotidiano greco Kathimerini parlano di un piano da 12 miliardi addirittura più aggressivo di quello sul tavolo l’ultima volta. Tuttavia si apre un problema sostanziale per il primo ministro Tsipras che varando riforme di questa portata si troverebbe nella paradossale situazione di tradire il plebiscito popolare del referendum di domenica scorsa.

Di ritorno a Roma da Bruxelles, il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha commentato ieri con i giornalisti sul fatto che “questa volta sarà molto difficile” riferendosi alla risoluzione della crisi greca.

 

Market Movers

Alle 8:00 in Germania la bilancia commerciale è attesa a 18.8 miliardi dai 22.1 miliardi della lettura precedente.

Alle 11:45 conferenza stampa del membro del FOMC Kocherlakota.

Alle 13:00 nel Regno Unito la riunione di politica monetaria della Bank of England dovrebbe mantenere invariato l’attuale assetto monetario con il tasso di riferimento atteso a 0.50% e l’importo del quantitative easing a 375 miliardi.

Alle 14:30 negli Stati Uniti le nuove richieste di sussidi di disoccupazione dovrebbero mostrare un miglioramento a 253 mila unità dalle 281 mila della lettura scorsa. Alle 15:00 conferenza stampa del membro del FOMC Brainard seguito alle 17:30 da George.

 

EURUSD

Dopo una sessione asiatica attendista e largamente interlocutoria, la moneta unica apre la sessione di contrattazioni in Europa portandosi dai massimi della settimana a 1.1120 fino ai minimi di giornata a 1.1040 dove scambia in queste prime battute nonostante la buona performance della bilancia commerciale tedesca che ha fatto registrare un risultato migliore delle attese, ma inferiore al precedente. Le prospettive per oggi sono per una giornata ancora all’insegna dell’interlocutorietà fino ai dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti che potrebbero smuovere lo stallo.

 

GBPUSD

Attesa per la riunione di politica monetaria della Bank of England oggi che dovrebbe mantenere inviariato l’attuale assetto monetario. Dal canto suo, la sterlina inglese risulta essere la peggiore della settimana dopo la discesa del cable che ha riportato il rapporto tra divisa britannica e biglietto verde in area 1.5380 dove scambia in apertura dei mercati europei. Tuttavia, l’arretramento arriva dopo un percorso di rialzi che durava da diverse settimane: l’esito della riunione della MPC (Monetary Policy Committee ndr) di oggi fugherà alcuni dubbi sulle prospettive delle prossime mosse di Threadneedle Street.

 

USDJPY

Dopo la ripida discesa che ha portato lo yen ad un forte rafforzamento fino a toccare quota 120.40, il rapporto tra biglietto verde e divisa nipponica storna fino a 121.40. Contribuiscono all’arretramento dello yen sia il rientro dell’allarme sulla bolla speculativa cinese, sia le prospettive sui rialzi dei tassi statunitensi. L’attesa per la giornata odierna è quindi per un mantenimento del livello di 121.40 con possibilità di un ritorno verso 121.0 soprattutto in caso di delusione dal mercato del lavoro a stelle e strisce.

Emanuele Rigo

Ava Trade

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