Per Fitch le sofferenze delle banche italiane potrebbero richiedere altre fusioni e adc

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Le pene per i titoli bancari italiani non sono ancora finite? Il tunnel è ancora lungo o siamo alla luce?

Qualcuno  vede la situazione ancora critica e difficile.

MILANO (Reuters) – Le sofferenze continuano a pesare su alcune banche italiane e potrebbero generare ulteriori esigenze di capitale o portare a nuove operazioni di aggregazione o di risoluzione.

Lo scrive l’agenzia di rating Fitch nel ‘Credit outlook’ del terzo trimestre 2017.

“L’eredità della massa degli Npl continua a pesare in maniera consistente sui bilanci di alcune banche europee, specialmente in Italia” si legge nel report. “Il focus del regolatore sulla riduzione degli stock di Npl potrebbe concretizzarsi in nuove esigenze di capitale o costringere a M&A, risoluzioni o ad altre azioni per alcune banche”.

A luglio UniCredit   ha completato il deconsolidamento dal proprio bilancio di sofferenze per oltre 16 miliardi, mentre il piano di ristrutturazione di Mps   contiene l’impegno alla dismissione di sofferenze per oltre 28 miliardi,di cui circa 26 tramite cartolarizzazione.

A proposito dei recenti casi di dissesti bancari nella zona euro, come quello di Mps in Italia e del Banco Popular in Spagna, Fitch osserva che questi “ispireranno la revisione in corso a livello Ue delle regole sulla risoluzione”.

SPESA E INVESTIMENTI

Il report dell’agenzia di rating tocca poi il tema fiscale, spiegando che la “moderata” ripresa in atto sta compensando l’andamento inferiore alle previsioni degli anni scorsi dei gettiti in diversi Paesi, come Italia, Spagna e Francia. “Da questo potrebbe derivare una maggiore spesa per investimenti nel futuro, nel momento in cui le amministrazioni e i governi locali inizieranno a invertire il trend ribassista” si legge.

Infine una notazione sulla questione degli ampi flussi di migranti che, spiega Fitch, continuano a mettere sotto pressione la spesa sociale delle amministrazioni locali che li ricevono, specie in Italia e Germania, ma che “avranno un impatto positivo nel futuro andando a incrementare la loro base fiscale”.

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