Fisco: accertamenti per 8,5 milioni di lavoratori autonomi dal 1° giugno

fisco

Molte categoria di lavoratori sono con l’acqua alla gola a causa del blocco all’attività economica, imposta dal Governo. Alcune di queste totalmente dimenticate dagli aiuti. Mentre tra quelle più fortunate, come i lavoratori autonomi, c’è chi il contributo di 600 euro non l’ha ancora ricevuto. Anche se nel Decreto Aprile si prevede che il contributo per le partite IVA salga a 800 euro per il mese di aprile e maggio.

Ma per le partite IVA c’è in arrivo un’altra bella sorpresa. Dal Fisco, accertamenti per 8,5 milioni di lavoratori autonomi dal 1° giugno.

Fisco: accertamenti per 8,5 milioni di lavoratori autonomi dal 1° giugno

Uno dei dibattiti che si sono accesi nell’opinione pubblica è quello delle imposizione fiscale. Come comportarsi per i prossimi mesi per il versamento delle tasse? Fare una moratoria e sospenderle per un certo periodo? Oppure rimandare la scadenza? Il Governo ha previsto una proroga per aprile e maggio dei versamenti, con il Decreto Cura Italia. Quindi in teoria, dal 1° giugno gli autonomi dovrebbero riprendere a versare al Fisco le imposte dovute.

Ma non basta. Il direttore della Agenzia delle Entrate Ruffini nella Audizione in commissione Finanze alla Camera del 22 aprile 2020 ha fatto un annuncio non piacevole. Dal 1° giugno per le partite IVA riprenderanno i controlli a tappeto. Il provvedimento, spiega Ernesto Maria Ruffini, riguarda oltre 8 milioni e mezzi di atti notificati ai contribuenti. Accertamenti che sono solo relativi alla Agenzia delle Entrate. Non vengo conteggiati quelli relativi alla Riscossione che sembrerebbero essere molti di più.

Senza provvedimento obbligo di pagare atti notificati prima dell’inizio della crisi

Come è possibile che si possano attuare controlli fiscali a tappeto a partire dal 1° giugno verso le partite IVA affogate nella crisi? I motivi gli spiega benissimo Ruffini nell’audizione. Con il Decreto Cura Italia il Governo aveva introdotto una proroga di 2 anni dei termini di accertamento previsti prima del diffondersi dell’emergenza coronavirus. Questa proroga è stata cancellata dal maxi-emendamento approvato in Senato nel corso della conversione in legge.

Se non interviene nuovamente un intervento del Governo, a partire dal 1° giugno il Fisco riprenderà le attività di controllo verso le partite IVA

Consigliati per te