FINECO: Unicredit vende. Perchè?

Fineco

In questi giorni di sta realizzando un significativo disimpegno di Unicredit dalla propria sin qui preziosa partecipata FINECO (FBK).

Da un certo punto di vista è un buon segnale per gli azionisti di Unicredit.

Per due motivi:

1 nella fase più aspra della crisi di liquidità di Unicredit la raccolta di cash e non solo di FINECO è stata preziosissima.

Quindi se ora se ne può fare a meno vuole dire che i dati contabili di tesoreria sono molto migliorati.

2 la vendita il 17% delle azioni FINECOBank ha fruttato un totale di 1,014 miliardi di euro, grazie alla vendita di 103,5 milioni di titoli al prezzo di 9,80 euro per azione.

Questo ha generato una plusvalenza, seppur non ancora confermata dalla banca, all’incirca di 500 milioni di euro!

Insomma una bella sistemata a diversi parametri di Unicredit.

Prima mossa di un piano triennale per Unicredit

La cessione di questa quota rilevante di FINECO è solo la prima mossa di un piano triennale che a breve i vertici di Unicredit dirameranno ufficialmente.

Un piano strategico 2020-23, che sarà presentato al mercato soltanto il 3 dicembre prossimo presso la City londinese.

Il prezzo della massiccia cessione di azioni FINECO ha incorporato uno sconto del 4,4% rispetto all’ultimo valore di chiusura registrato da FINECO prima dell’annuncio.Registriamo per correttezza che questa cessione comunque ha  trascinato il titolo che nelle ultime sedute ha perso quasi il 10%!

L’ottimo effetto sul patrimonio della banca e i suoi vari ratio ha comunque di fatto avuto la priorità su qualsiasi altra considerazione.

Di fatto dopo la chiusura dell’operazione, Unicredit rimarrà con una partecipazione di minoranza in FINECO ovvero il 18% cento.

Dopo di che FINECO uscirà dal bilancio consolidato del gruppo Unicredit.

Infatti la quota restante sarà catalogata come mera partecipazione finanziaria come tante altre minori.

Ora 120 giorni di tregua sul mercato per le azioni FINECO

Unicredit ha contestualmente sottoscritto un impegno a non vendere altre azioni FINECO per un periodo di 120 giorni dalla data di regolamento dell’operazione. I pareri sull’operazione sono discordi.

Tanto che la reazione del titolo non è stata buona già subito dopo l’annuncio Unicredit ha ceduto il 3,2% a 11,448 euro.

Per esempio gli analisti americani di Keefe Bruyette & Woods hanno scritto di una prima valutazione sostanzialmente positiva per la maggior forza patrimoniale raggiunta dalla banca.

Poi però hanno aggiunto che un’operazione di tal fatta su un asset importante e strategico come FINECO fa si che emergano però anche dubbi sulla capacità di generare ricavi convenzionali da parte di Unicredit.

Unicredit da anni depresso in borsa

E in effetti da anni il titolo Unicredit è depresso in borsa.

Ora questo dubbio sulla redditività prossima ventura non aiuta.

In effetti i multipli della banca restano deboli tanto che le azioni viaggiano a un rapporto di prezzo/valore di libro 2018 di 0,54 volte (per intenderci circa la metà di Banca Intesa).

E chi segue il titolo tenga sempre presente che il prezzo attuale è frutto di due accorpamenti da 10 azioni per 1 nuova quindi il prezzo corrente va diviso per 100 per costruire una serie storica coerente e corretta.

Nonostante questo per la prima volta da 10 anni per chi ama la speculazione proprio questa fase su Unicredit metterei un BUY al 50% da completare su un nuovo eventuale calo nei prossimi mesi.

Stessa indicazione di BUY al 50% su FINECO che si avvarrà di azionisti nuovi forti e motivati.

Tornando a Unicredit il motivo del BUY è molto semplice.

La politica della BCE a sostegno di Deutsche Bank, oggettivamente messa peggio della banca italiana, non potrà  fare distinzioni.

Quindi nel caso di criticità Unicredit godrà degli stesi favori di DB.

Approfondimento

Insomma una specie di Deutsche Bank libera tutti…!

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