Finanziaria e governo Conte: quali scenari e sviluppi?

finanziaria

Si avvicina la finanziaria.

Come avevamo anticipato, anche la svolta renziana di dare vita ad autonomi gruppi parlamentari e politici, si è prontamente verificata.

Il piano di Renzi era quello di non andare ad elezioni, anche   per dar tempo e modo alla iniziativa di potersi consolidare  in termini di consenso elettorale.

Da parte sua, Conte non l’ha presa troppo bene, memore delle iniziative autonome di Renzi rispetto a partito e governo già in passato.

Ma ora, quali prospettive si presentano per il governo?

Certo, memore di com’era andata a finire con Letta, Conte probabilmente non dorme sonni troppo tranquilli.

Già l’alleanza PD/5 stelle vive di compromessi, sempre sul possibile orlo di qualche impuntatura su uno o più temi, come la giustizia o il reddito di cittadinanza.

Ora i gruppi parlamentari renziani potrebbero, effettivamente, far valere loro autonomi temi, che meglio identificano la personalità del partito che sta nascendo.

Sul nome, come dire, non ci ho azzeccato.

Pensavo lo chiamassero Italia futura, invece ha prevalso un vecchio slogan già fatto proprio, a suo tempo, da Veltroni.

Ho sempre interpretato la posizione dei renziani, come quella  in ambito economico all’insegna di alleggerimento di parte della pressione fiscale, o quanto meno di un non incremento della stessa.

Ed anche tale interpretazione si è dimostrata di attualità. Dal momento che è proprio questa una delle principali richieste al governo, in fase di formulazione della finanziaria.

Non innalzare la pressione fiscale

Il problema economico, quindi, non è di poco conto, soprattutto nel momento che si cerca di trovare sufficienti coperture per evitare incrementi dell’Iva e finanziare altre spese.

Una delle idee emerse in questi ultimi tempi, era un incremento di imposizione fiscale sui cosiddetti consumi considerati negativi in ottica green e salutista, come la cosiddetta imposta sulle merendine o sui biglietti aerei.

Personalmente ritengo che, se queste sono le brillanti idee (eufemisticamente parlando); dell’esecutivo, sono concorde con chi non dorme sogni tranquilli.

Intanto, perché penso che un esecutivo non debba intromettersi nelle scelte personali dei consumatori.

Non è compito suo stabilire cosa una persona debba scegliere come proprio stile alimentare, incentivandone uno e disincentivandone un altro.

Infatti non ha molto senso andare a colpire settori, che sono comunque importanti per la nostra economia, come il turismo, legati anche ai viaggi aerei, o l’alimentare.

E, d’altra parte, se escono idee di questo tipo, è anche perché, infatti, si evidenzia tutta la difficoltà di trovare veramente coperture sufficienti.

Finanziaria e scelte di imposizioni fiscali

L’esecutivo deve comunque fare attenzione, perché coloro che hanno lasciato il PD non paiono disponibili ad accettare qualsiasi provvedimento.

Renzi arrivò a far cadere un premier PD,  quindi immaginiamo con uno che non è del suo partito…

Intanto il Ftse Mib ed il Btp, come anticipato, hanno cominciato a flettere, mentre la curva dei rendimenti si è ormai appiattita.

Esprimendo, quindi, tensioni probabilmente legate alla tenuta del quadro economico complessivo, ma anche ad una non condivisione di alcune ipotesi sulla manovra.

Sappiamo, infatti, che qualora si incrementino comunque talune imposte su particolari tipi di consumi, il più probabile effetto non è un incremento delle entrate statali, ma semmai una compressione dei consumi. Ed i mercato ne sono consapevoli.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Consigliati per te