Finanziamenti veloci per chi è in difficoltà per il coronavirus

finanziamenti veloci per chi è in difficoltà per il coronavirus

La crisi economica innescata dal coronavirus sta generando problemi di liquidità a famiglie, imprese, artigiani e commercianti, liberi professionisti, partite IVA. Il decreto Cura Italia prevede finanziamenti veloci per chi è in difficoltà per il coronavirus. In che senso? Nel senso che il legislatore ha previsto una corsia preferenziale per prestiti e finanziamenti verso questa platea di soggetti. Al punto 3) la misura contiene interventi di «supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia».

Boccata d’ossigeno contro eventuali fallimenti

In pratica predispone una corsia rapida e agevolata per avere prestiti e finanziamenti veloci nelle forme più diverse. Si pensi ad esempio a chi ha un assegno in scadenza, e quindi ‘a rischio’ di avere ulteriori problemi oltre allo stop produttivo. Ma non solo; la vice ministro dell’Economia, Laura Castelli, ha dichiarato: «abbiamo pensato all’esigenza di coprire scadenze immediate, eventuali cambiali, carte di credito, assegni». In pratica i finanziamenti veloci per chi è in difficoltà per il coronavirus rappresentano una boccata d’ossigeno contro possibili default.

Il braccio operativo del sistema bancario

Ovviamente l’attuazione della misura si svolgerà per il tramite del sistema bancario. La conferma in tal senso è avvenuta sempre il tramite del vice ministro. Ha detto infatti: «nel decreto abbiamo inserito una forma di garanzia, semplificata e senza valutazioni». Il fine è «l’erogazione immediata di finanziamenti a 18 mesi di importo fino a €3.000 per persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni assoggettate la cui attività di impresa risulta danneggiata dall’emergenza Covid-19. Andate presso le vostre banche e richiedete di usare questo strumento».

Le altre misure del decreto

Aldilà dei finanziamenti veloci per chi è in difficoltà per il coronavirus, il decreto contiene poi numerose altre misure di sostegno. Ad esempio vi è la moratoria sui prestiti per partite IVA, PMI, professionisti e ditte individuali, su un volume complessivo di prestiti stimato in circa 220 mld di euro. Ancora, saranno congelate fino al 30 settembre le linee di credito in conto corrente, i finanziamenti per anticipi su titoli di credito. E poi saranno bloccate le scadenze dei prestiti a breve e le rate di prestiti e i canoni in scadenza. Insomma, tata roba. L’ideale sarebbe quindi di chiamare prima la propria banca per capire quali alternative sfruttare, e poi, se del caso, recarsi allo sportello. Proprio se strettamente necessario.

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