Fiducia dei consumatori italiani in forte calo, specchio dello spread e della debolezza del Ftse Mib

ProiezionidiBorsa

Mentre i cugini svizzeri vedono salire brillantemente i livelli occupazionali, crolla la fiducia degli indicatori italiani.

Fiducia delle aziende a 104.8 atteso a 106.2

Fiducia dei consumatori a 115,2 atteso a 115.9

Sono dati sintonizzati sulle tensioni che sia a livello di spread sui BTP sia a livello di FTSE MIB vedono il nostro paese già sotto attacco speculativo. Per ora ancora blando.
D’altronde il nostro governo si sta disallineando dal ruolo di agnello sacrificale in ambito UE e questo, ai poteri forti di cui si parla spesso, certamente non piace.
Per questo motivo ogni singola mossa dell’esecutivo guidato da Conte dovrà essere ponderata e valutata con grande attenzione. Ogni manovra dovrà avere coperture adeguate e se, come prevedibile, molte mosse come la FLAT  TAX sono destinate , come logico, a produrre effetti dilazionati nel tempo, ebbene, queste dinamiche andranno descritte minuziosamente. Basterà a proteggere listino e spread questo tipo di particolareggiata attenzione che pare nelle corde del Premier prima ancora che dei suoi ministri?
Probabilmente no. Per la speculazione che da troppo tempo va in cerca di un ‘occasione ribassista di quelle corpose e con annesso sell-off, il “boccone” italiano è troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire.

Tanto più il governo tirerà la corda verso Bruxelles tanto più dovrà essere accorto e meticoloso nell’espressione dei propri programmi per evitare un attacco frontale dei grandi hedge fund.
Anche perché, come visto stamani con i dati sulla fiducia, ci si stanno mettendo pure gli indicatori macro-economici a dare una mano agli avvoltoi che volteggiano sui titoli italiani bond o azioni che siano.

Molto intelligente, ma tutta da verificare nella concretezza dei fatti,è la mossa di chiedere sostegno al nostro debito in ambito extra UE: USA (per bocca di Trump), Russia e ora vedremo Cina pare non abbiano intenzione di abbandonare l’Italia al proprio destino in salsa…greca..
Certo questo prelude a due cose:
– la paventata sostituzione di Draghi ai vertici della BCE per il normale fine mandato con un falco tedesco pronto a dare in pasto l’agnello italiano ai mercati
– una conseguente ulteriore presa di vigore dell’ideologia anti-euro e pro lira che solo grazie a partnership internazionali pre- costituite avrebbe buone possibilità di andare in porto in modo sopportabile per aziende importatrici e risparmiatori che abbiano i propri averi in titoli italiani.
Se poi invece si andasse agli eccessi ovvero si parlasse davvero di una doppia lira come qualcuno ha ipotizzato, be’ allora, oltre allo sfascio della nazione avremmo anche il caos definitivo sui mercati.

Gianluca Braguzzi
CFI Asset Management and Organization WIAM

Consigliati per te