Ferragosto di fuoco in borsa?

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Se dal punto di vista meteorologico la settimana di Ferragosto dovrebbe essere l’ultima del 2018 caratterizzata da temperature elevate (almeno in molte regioni italiane) la settimana che si apre e scavalcherà il ponte agostano rischia di essere ad elevata temperatura anche sui listini.

E’ pur vero che la parte preponderante del ribasso mensile a livello probabilistico è già stata consumata ma spazi ve ne sono ancora e quindi il rischio resta elevato; ciò non toglie che anche chi sta godendo del ribasso dovrà prestare attenzione specie se i livelli di ingresso sono riferiti alle ultime due sedute.

Vediamo di sintetizzare i pro ribasso e i pro rimbalzo:
PRO RIBASSO:
– la crisi turca è molto profonda, le manovre della presidenza sono azzardate e non facilitano la ripresa della fiducia in un paese musulmano membro anomalo della NATO e quindi isolato su entrambi i fronti
– la guerra dei dazi è il classico spauracchio che i media agitano quando ricevono l’ordine di frenare in mercati accentuando i toni su qualcosa che possa frenare o anche intimorire gli operatori di borsa;
– l’innalzamento dello spread in Italia (ma non solo…vedasi Spagna) tra BTP e BUND indica un nervosismo che non si vedeva da tempo su questo fronte, il governo pare orientato ad andare a Bruxelles a fare valere le ragioni degli italiani, gli italiani sono pronti, a fronte di vantaggi futuri, a sopportare una fase di debolezza del nostro debito che a cascata si riverbera su borsa. titoli di stato e in generale investimenti finanziari interni?
– le banche dell’area UE non hanno goduto del trattamento di risanamento che hanno avuto le cugine d’Oltremanica, americane, svizzere eccetera il rischio Turchia su cui molte banche UE a cominciare da quelle già citate ieri sono fortemente esposte può fare deflagrare una situazione che non è mai uscita dalla precarietà post 2008. A ciò si aggiunge la progressiva svalutazione dei BTP che certo non aiuta i bilanci.

PRO RIMBALZO:
(si noti che queste voci sono per lo più destinate ad avere effetti di breve periodo ma non ad essere risolutive)
– il FMI ha già fatto capire che in ogni momento è pronto ad intervenire pro Turchia, facendo riferimento a quanto accadde in Grecia nelle prime fasi della crisi si può immaginare che se il fondo realmente interverrà la tensioni tenderanno ad allentarsi;
– come capita sovente per tutti gli spauracchi agitati i media sono altrettanto abili a farli rientrare nei ranghi di situazioni sotto controllo e quindi ininfluenti sui mercati: questa manfrina sui dazi si è già verificata almeno due volte potrebbe accadere ancora;
– periodo feriale: lo scontro Italia – Bruxelles è destinato a slittare a settembre , quindi anche lo spread potrebbe darsi una calmata;
– al quietarsi dei punti precedenti anche il settore bancario potrebbe tirare fiato sostenuto dagli speculatori di breve e da chi compra per fare media quando i prezzi scendono dimenticando di porre a monte degli acquisti una doverosa analisi fondamentale e complessiva di cosa si va a mettere in portafoglio.

Osserviamo con attenzione gli sviluppi di queste situazioni e avremo rapidamente le risposte sull’andamento delle borse.

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