FED riduce i tassi a zero

Fed tassi

 Nel tentativo di frenare il panico dei mercati, la FED riduce i tassi a zero e lancia un massiccio programma di operazioni repo e di acquisti obbligazionari. La mossa ha l’obiettivo di sostenere la liquidità del sistema bancario e di supportare il regolare flusso del credito alle imprese e alle famiglie. Powell ha escluso l’adozione di tassi negativi dichiarando che non rappresentano una risposta politica appropriata negli Stati Uniti.

L’agitazione porta instabilità anche nel mercato obbligazionario. I tassi di interesse sulle società con il rating più basso hanno subito un picco, salendo sopra le loro controparti in titoli di Stato in un modo che non si vede da 15 anni. Si prevede che i tassi di default aumenteranno probabilmente oltre il 5% quest’anno, ben al di sopra dei livelli benigni che hanno prevalso per anni. Le preoccupazioni maggiori riguardano le società che occupano le tranche inferiori della sfera del livello di investimento. Le obbligazioni societarie con rating tripla B occupano il 52% dell’universo totale investment grade e rischiano di scivolare nel territorio spazzatura e i fondi che le detengono saranno costretti a venderle.

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FED riduce i tassi a  zero

L’aumento dei tassi d’interesse è un segnale preoccupante in un momento in cui l’economia sembra destinata a rallentare drasticamente. In periodi di stress, i tassi nel mercato del Tesoro di solito diminuiscono. L’aumento dei tassi potrebbe far incrementare i costi di tutti i tipi di prestito per imprese e privati, mettendo in crisi il mercato del credito.

Che cosa riflette l’aumento del Tresury?

L’andamento dei Treasury riflette la paura degli investitori. I governi di tutto il mondo stanno aumentando le spese per combattere l’impatto economico del coronavirus. Questo significa molto più debito e tassi d’interesse più elevati.

Per due volte, in due giornate consecutive, la FED invoca la sua autorità di emergenza per creare un Fondo di liquidità reciproca. Questo fondo fornirà prestiti agli istituti finanziari per acquistare attività di fondi del mercato monetario primario.

Si intensificano gli acquisti di dollaro USA, che registra l’apprezzamento più ampio dalla crisi finanziaria, poiché gli investitori incassano in previsione di una possibile recessione globale.

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