Fed in settimana: rally o crollo?

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Da molto tempo un meeting della Fed non suscitava questa attesa che nei prossimi giorni ancora di più attanaglierà gli operatori di mercato.

Negli ultimi anni spesso le mosse e le relative dichiarazioni erano scontate.

Quello che invece potrà accadere tra il 19 e il 20 dicembre di quest’anno è ancora tutto da scrivere.

Rialzo dei tassi della Fed quasi certo ma poi?

Il rialzo del tasso dei Fondi Fed  da 2,25 a 2,50% lo possiamo dare per scontato e dunque anche in qualche modo già digerito dai mercati.

Quello che farà davvero la differenza sarà l’approccio che la FED mostrerà verso il 2019 e le sue prossime mosse sui tassi.

Powell e il suo desk dovranno decidere stretti tra la volontà espansiva di Trump e la necessità di rimettere nei serbatoi della FED livelli di tassi da poter manovrare in caso di future necessità.

L’ottimo andamento dei dati macroeconomici USA sino a qua li aiuta ma l’andamento sofferto delle borse da settembre in qua difficilmente verrà ignorato.

Ci attendiamo dunque una FED possibilista sul 2019 che con diplomazia eviti di buttare benzina sul fuoco. Dichiarazioni anticipatrici di strette monetarie severe sarebbero foriere di veri disastri sui mercati ma visto che l’inflazione americana  è ferma credo non si arriverà a tanto.

Resta più probabile che semmai le borse sconteranno ulteriori realizzi ad inizio 2019 piuttosto che nella parte finale del 2018.

Fed ed il perfetto timing del PIL Usa

Per assurdo…ma forse sarebbe meglio scrivere per perfetta pianificazione del calendario il dato più importante della settimana verrà pubblicato venerdì ovvero dopo la decisione della FED: il PIL USA.

Atteso come conferma a +3.5% avremo il dato a “scodelle lavate”, ovvero a probabile rialzo avvenuto.
Che poi la FED semmai rettifichi qualcosa nelle famose minute in funzione di come sarà il dato sul PIL non lo escluderei a priori.

Dati macroeconomici della settimana

Le settimane di attesa ultimamente spesso sono state negli ultimi tempi laterali, quasi banali. Ma in effetti banali e scontati erano anche gli esiti dei Meeting FED.

Stavolta le cose sono diverse e non escluderei sui vari dati una forte volatilità, peraltro bidirezionale.

Sarà ancora l’inflazione a richiamare le maggiori attenzioni lunedì col dato UE.
La decisione BCE è ormai stata presa ma dobbiamo augurarci che questo dato resti sotto controllo viceversa gli operatori potrebbero prenderla veramente male…

Martedì oscilleremo tra l’IFO tedesco e significativi dati dell’immobiliare USA, dati importanti ma potrebbe essere la giornata della settimana più direzionale e meno soggetta a repentine variazioni di umore. Vedremo…

Giornata di dati a raffica un po’ovunque sarà mercoledì, non a caso il giorno in cui poi in serata la FED comunicherà la propria decisione.

Dall’inflazione britannica  alle vendite di abitazioni esistenti negli USA a tanti altri dati minori ogni “scusa” sarà buona per procurare forti oscillazioni.

Giornata da bollino rosso!

Giovedì riflettori sulla Gran Bretagna dove il dato sulle vendite al dettaglio (unitamente a tanti altri minori) precederà di poco la decisione della BOE sui tassi.

Non si vedono attese, vien da pensare che nelle more di una BREXIT ancora in divenire la BOE stavolta starà ferma a meno che proprio anche gli ultimi dati la spingano ad imitare la FED.

La settimana si chiuderà venerdì con sempre l’attenzione del mattino focalizzata su Londra col PIL britannico. Sono da attendersi forti sballottamentidella sterlina per tutta l’ottava ma per venerdì in particolare…

Nel pomeriggio chiuderemo con gli ordini di beni durevoli USA dato in grado di confermare o smentire le voglie di un mini-rally pre-natalizio…

 

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