Fed: Powell conferma tassi bassi e rivela la strategia monetaria

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Ieri sera, alle ore 20:00 italiane circa, Jerome Powell, rappresentante della FED, la Banca Centrale Americana, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare al pubblico i futuri programmi. Powell conferma che i tassi di interesse si manterranno bassi tra l’1,5% e l’1,75%.

Le ragioni della politica monetaria

La decisione di continuare a contenere i tassi di interesse è fondamentale. Si proseguirà come fatto nell’ultimo periodo in quanto, come dichiara Powell, la politica monetaria intende servire gli americani con un mercato del lavoro forte e un’inflazione vicina agli obiettivi fissati.

Come proseguirà la crescita economia

L’espansione e la crescita economica rimangono moderate così come il mercato del lavoro. Le esportazioni rimangono poco forti e la crescita all’estero, conservata al ribasso, continua a disturbare alcuni settori. Ciononostante, vi sono settori che si stanno stabilizzando dopo il declino del 2018. Malgrado le incertezze dettate dal coronavirus, la FED si aspetta che la crescita continui in maniera moderata.

Il mercato del lavoro per la Fed

La crescita degli stipendi rimane una realtà solida e la partecipazione nel mercato del lavoro si conserva altrettanto forte e stabile. Le persone che stanno trovando lavoro, l’impiego rimane ad alti livelli così come il livello di istruzione. Questi sono indicatori importanti per l’espansione sostenibile del mercato del lavoro che in questo momento conserva alti livelli di sviluppo.

L’inflazione

Per quanto riguarda l’inflazione, prosegue il rappresentante della Fed, questa resta vicina agli obiettivi fissati del 2%. Negli ultimi 12 mesi è rimasta all’1,5%. Il fatto che l’inflazione si mantenga bassa e stabile è un buon indicatore per lo sviluppo. Sicuramente, però, si conserva ad una soglia inferiore alle aspettative. Si è deciso di ridurre i tassi di interesse per aiutare l’economia e sostenere le famiglie. In questo modo si continuerà a sostenere la crescita economica e a mantenere l’inflazione vicino al 2%.

Coronavirus e futuri risvolti

Non si possono monitorare a lungo termine gli effetti del coronavirus, tuttavia questo resta un aspetto oscuro per gli effetti sul mercato monetario e ci si aspetta un continuo monitoraggio affinché la situazione possa mantenersi sotto controllo e non regalare brutte sorprese. Powell invita a continuare con gli acquisti fin tanto che non si arriverà a raggiungere le riserve, cioè non sotto il trilione e mezzo di dollari. Queste sono le stime e nel frattanto si cerca di controllare i tassi del mercato interbancario.

La nostra intenzione per questi aggiustamenti è quella di aumentare le riserve di modo che la politica monetaria sia gestita adeguatamente. Sono tanti i fattori che hanno un impatto sul mercato e la nostra intenzione è quella di raggiungere livelli alti di riserve e ci si aspetta che ciò abbia luogo entro il terzo trimestre di quest’anno e crediamo che possiamo ridurre gli acquisti in maniera graduale. Siamo pronti ad aggiustare i dettagli non appena muteranno gli indicatori o le condizioni”.

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