Fed: potrebbe essere pericolosa per i mercati?

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La Fed è oggi chiamata ad un importante appuntamento.

La scelta se alzare o diminuire i tassi guida, potrebbe avere non pochi impatti sui mercati finanziari, e non solo sul comparto azionario.

Non bisogna infatti dimenticarsi che anche il settore obbligazionario è strettamente legato ai tassi d’interesse.

Una decisione, come dicevamo, non facile, per diversi motivi.

Come indicatore economico, il tasso guida della Fed potrebbe dare indicazioni in un senso o nell’altro.

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Rialzi o ribassi

In caso di rialzo, si potrebbe ritenere che l’economia sia ancora in una fase rialzista, nonostante le proiezioni ribassiste insite nella curva dei rendimenti a stelle e strisce.

Ma non bisogna sottovalutare la fase tipica di apice di un’economia: i tassi salgono, anche con funzioni di politica monetaria restrittiva, ed i mercati spesso indietreggiano, pensando che ormai sia in atto una sorta di inflazione che si mangia i ritorni degli investimenti economici.

Pertanto un rialzo potrebbe essere inteso come segnale di apice della fase economica.

Non solo.

Il tasso guida, pur non avendo un’influenza diretta sui tassi di medio e soprattutto lungo termine, indica comunque una tendenza verso l’alto dei rendimenti.

Tale elemento potrebbe quindi provocare qualche fibrillazione ai mercati, anche considerando che, in base al tasso attuale del bond decennale, i mercati azionari USA già esprimono un livello di decisa quotazione a premio.

D’altra parte, un ribasso, come è nelle aspettative di molti operatori, potrebbe essere interpretato in modi diversi.

Powell e i tassi

Per un verso, come già fece presente Powell in una precedente occasione, quale mero aggiustamento in una fase considerata ancora a metà ciclo, nel senso di fase non terminale della fase economica espansiva.

D’altra parte, alcuni potrebbero anche pensare che non si tratti, a questo punto, di un mero aggiustamento di politica monetaria e che, nel complesso, ci si avvii più verso una fase stagnante/recessiva, che altro.

Personalmente, penso che non sia importante tanto il rialzo o il ribasso in se stesso dei tassi, quanto il contesto in cui questo si inserisce.

Ed è quindi evidente che, essendo ormai questa ribassista, un rialzo non potrebbe che convalidare le proiezioni ribassiste sull’economia.

Preferibile, quindi, una politica di ulteriore alleggerimento monetario.

Invece un rialzo dei tassi, potrebbe innescare non poche piroette sui mercati a stelle e strisce, all’insegna di una rinnovata volatilità.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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