FED e occupazione: a cosa prestare attenzione

ProiezionidiBorsa

I dati di ieri sulla disoccupazione negli USA hanno confermato che la FED può continuare a stare tranquilla e non tagliare i tassi.
Probabilmente anche per questo i mercati non hanno particolarmente apprezzato.
Siamo in una di quelle fasi dove, per assurdo, ai mercati piacciono maggiormente i dati macroeconomici negativi, diciamo: non esageratamente negativi.
Sì, perché così la fame di manovre al ribasso sui tassi avrebbe più probabilità di essere saziata.
Ancora dati confortanti sul fronte dell’occupazione
Invece anche ieri la FED si è vista servire un piatto ampiamente confortante:

Richieste di disoccupazione continua 1.755K 1.775K 1.805K
Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione 223K 225K 226K
Media delle richieste sussidio di disoccupazione di 4 settimane 226,25K 229,25K

Tra l’altro rileviamo che entrambi i dati sulla disoccupazione positivi e sopra le attese sono fenomeno non frequentissimo e soprattutto riservato alla fasi migliori del ciclo economico americano.
A ciò si aggiunga che anche la Media delle richieste sussidio di disoccupazione ha nuovamente invertito il trend al ribasso nell’ultima settimana dopo qualche accenno di trend rialzista a febbraio.

Oggi la controprova con il dato sulla disoccupazione

Il dato comunque più importante sarà quello di oggi sulla percentuale di disoccupazione atteso a un nuovo record a 3,9%.
Ecco, forse solo un consensus così elevato potrebbe fare da calmiere a un dato che comunque in valori assoluti, anche se per dire, uscisse a +4.1% resterebbe nell’eccellenza.
Certo questo dato, eventualmente “negativo”darebbe fiato agli operatori e alle colombe della FED che reclamano a Powell un rapido ripensamento sui tassi di interesse e un ravvicinato taglio degli stessi.

FED: aspettative altissime. Montate?

Pare quasi che questo livello di attese altissime sia stato montato appositamente per evitare alla FED di dovere affrontare il problema di alzare anziché abbassare i tassi di interesse.

Battere un 3.9% di consensus non sarà facile e pertanto la FED avrà modo di confermare nel prossimo meeting del 19/20 il proprio approccio per lo meno stabile.
Insomma sulle borse che esca un dato in linea o anche leggermente peggiore delle attese sull’occupazione potrebbe essere benzina nel motore del rialzo.

Soltanto un dato che si scosti fortemente in positivo o  in negativo dalle attese darebbe adito a situazioni complesse con una FED costretta sin da ora a cominciare a prendere in considerazione manovre restrittive o viceversa espansive.

Approfondimento

Draghi e il toro in Borsa

Consigliati per te