Il silenzio di Jerome Powell e della FED di questi giorni è tutto un programma.
Il CEO della Banca Centrale americana si è infilato nel budello del ribasso di tassi senza che i dati macroeconomici si allontanassero nel loro complesso dai record storici che li accompagnano oramai da quasi 2 anni.
E’ vero oggi, come vedremo, i JOLTs hanno fatto appena peggio delle attese.
Ma erano aspettative comunque sui massimi storici e stare un pelino sotto non è certo segnale grave.
O comunque tale da richiedere manovre monetarie espansive.
Le aspettative delle Borse USA
La cosa grave è che così facendo la FED ha instillato negli operatori di borsa una grande dose di aspettative e ora questi pretendono nuovi tagli… a cominciare dal prossimo meeting di metà settembre
Si è creato un circolo vizioso perché la FED, a differenza della BCE, non ha mai ignorato il sentiment dei mercati finanziari.
Mercati che vengono parificati per milioni di famiglie a una fonte di reddito e di conseguenza alimentatori delle spese correnti.
Ecco quindi che la FED si è incastrata. Ora se non vuole gettare le Borse nel panico dovrà continuare a tagliare.
Quello che rimane a disposizione di Jerome Powell e soci è la misura…uno due tagli da 0,25 lascerebbero i tassi a un 1,75% che darebbe alla banca centrale ancora margini di manovra in caso di vera crisi economica.
Basterà ai mercati?
Le reazioni dopo il meeting ce lo chiariranno si può dire che a fine settembre il quadro sarà molto meglio definito che non ora.
Tabella principali dati macroeconomici USA di giornata
Redbook (Annuale) | 6,4% | 6,5% | |||||
Redbook (Mensile) | -0,4% | -1,0% | |||||
Nuovi Lavori JOLTs (Lug) | 7,217M | 7,311M | 7,248M |
Detto dei JOLTs sotto le attese ma comunque sempre in fascia top, notiamo come il Redbook faccia pari e patta tra dato un filo peggio su base annuale e dato in miglioramento su base mensile.
Se la FED cerca una giustificazione nei dati macroeconomici per sua avventata mossa insomma non la sta trovando.
Le Borse e non solo negli USA sono nervose, al rialzo ma con poca convinzione.
Se questo è determinato da attese superiori a quanto la FED ma anche la BCE sono pronte a concedere…ne vedremo delle belle.
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