FED: i mercati attendono con incertezza

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Mercati: incertezza pre FED

La cosa non può sorprendere: i mercati sono in balia dell’attesa per l’ormai vicino meeting della FED e non sanno quale direzione prendere.

In Europa le rassicuranti dichiarazioni di Draghi hanno attenuato le paure.

A fronte del termine del QE infatti Draghi ha ribadito l’impegno a intervenire nuovamente e anche con strumenti alternativi in caso di bisogno.

La non menzione dell’inflazione  come unico elemento di sblocco delle iniziative della BCE è elemento forse sfuggito ai più ma determinante per sapere che il paracadute BCE sarà sempre pronto.

Rialzo dei tassi scontato ma resta il dubbio sulle prospettive

Il rialzo dei tassi appare scontato, gli operatori in sostanza si attendono di capire come la FED si posizionerà nelle mosse di politica monetaria per il 2019.

Siamo in una fase di indebolimento pressoché globale dei dati economici cui si aggiungono  il calo dei prezzi del petrolio e le debolezze delle borse.
Pertanto molti trader auspicano  un aumento molto graduale se non anche limitato dei tassi per il 2019.
Osservazioni confortate a novembre dalle dichiarazioni del presidente della FED Jerome Powell, che ha detto che i tassi sembravano “appena sotto” i livelli neutrali.Livelli capaci di non rallentare né la velocità né ostacolare la crescita economica.

 FED e rialzi dei tassi già nei prezzi o meno?

Il dubbio sei prezzi di mercato comprendono già queste manovre rimane specie fino a che non saranno sciolte le incertezze riguardo a misura e tempistica.Come scrive il WSJ gli operatori americani agognano questa apertura di informazioni già da mercoledì.

Personalmente dubito che la FED andrà oltre gli equilibrismi tipici delle situazioni di incertezza che potrebbero mutare nel corso di poche settimane. Diminuisce la propensione al rischio Quel che storicamente è certo è che in questa fasi diminuisce la propensione al rischio. Tanto più che tornano attrattivi i rendimenti del comparto dei bond governativi USA. Un bel competitor per le azioni.

Rendimenti a 10 anni in vista del 3% sono un bottino che non si vedeva disponibile da anni sulle “scaffalature” del market del reddito fisso.

Mentre dall’altra parte la liquidità per speculare costa di più e i rischi globali sono più elevati.Insomma tutto lascia pensare che FED a prescindere il 2019 possa iniziare con uno sciacquone… il rialzo dei tassi sarà quasi soltanto una conferma.

 

 

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