Fare mascherine ora ma prima si faceva abbigliamento

mascherine

Mascherine per difendersi dal coronavirus, Miroglio cambia il business in piena emergenza per un fine sociale. Dal 1947 l’azienda di Alba opera nel mondo della moda con i marchi Motivi, Oltre, Elena Mirò, Fiorella Rubino. Ora vista la necessità accetta la sfida di fare mascherine. A tempi record l’azienda ha smesso di fare abbigliamento e si è dedicata anima e corpo a fare le mascherine. La maggior commessa è giunta dalla Regione Piemonte ma dall’Istituto superiore della Sanità si attende il via libera per produrre e consegnare anche fuori territorio piemontese.

Mascherine super convenienti

Le mascherine che fornirà la Miroglio Group sono riutilizzabili. Il materiale con il quale sono state prodotte è  lavabile almeno una decina di volte.

Quante mascherine può produrre

Secondo i vertici della Miroglio, gli stabilimenti possono produrre 75 mila mascherine al giorno ma l’obiettivo è alzare la fornitura giornaliera visto lo stato di necessità non solo in Piemonte. Per fare in modo di realizzare le mascherine c’è da coordinare l’intera rete produttiva con i suoi partner faconisti dislocati in tutta Italia al fine di riuscire a fare le mascherine nel minor tempo possibile.

Come fare la mascherina

Nello stabilimento il cotone utilizzato è di tipo “gots” non trattato con pesticidi, subisce trattamenti con idrorepellenti in modo che la saliva scivola. E’ la stessa tecnica che viene usata per gli abiti capaci di far scivolare la goccia d’acqua. Se gli abiti della Miroglio sono dal design particolare, per fare le mascherine si è usato un design semplice.

Il cotone fa un tutt’uno con questa speciale resina che fa da schermo alle gocce  sul tessuto, dopo che viene riscaldato per un minuto a 150 gradi, si crea un film duraturo e protettivo. Una volta asciugate obbligatorio il passaggio sotto il ferro da stiro per ricreare lo scudo di resina ed evitare che le particelle di saliva possano entrare in contatto con bocca e naso.

Il doppio volto del coronavirus

L’azienda come tutti ha subito un tracollo dall’avvento del coronavirus chiudendo gran parte dei propri punti vendita e rallentando la produzione. Nel contempo ha saputo rimettersi in moto e sviluppare questo progetto in modo da fare business diversificando. Quanto tutti i mali non vengono per nuocere…

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