Facciamo chiarezza su una delle tasse più odiate dagli italiani

tari

Negli ultimi tempi, si parla spesso di TARI e le voci di un ulteriore aumento sono sempre più insistenti. In questo articolo facciamo chiarezza su una delle tasse più odiate dagli italiani e cerchiamo di capire come calcolarla. La tassa sui rifiuti è l’imposta locale necessaria per finanziare le attività di raccolta e smaltimento della spazzatura. La Legge di Stabilità 2014 ha introdotto questa tassa e abrogato le precedenti TIA, TARES e TARSU. La TARI colpisce chi produce rifiuti solidi urbani e la sua gestione è a carico dei Comuni. La Legge 147/2013 stabilisce la possibilità per gli Enti locali di prevedere riduzioni per famiglie in difficoltà economica o composte da un unico membro. Insieme ad IMU e TASI, la TARI grava sugli immobili e colpisce sia i proprietari che chi ne dispone. Sono quindi soggetti alla TARI proprietari, inquilini e comodatari.

Il calcolo dell’imposta

Spesso i contribuenti faticano a comprendere come calcolare la TARI, anche a causa della struttura delle relative bollette. I Comuni infatti tendono ad accorpare alcune voci e le modalità di calcolo dei rifiuti prodotti sono spesso imprecise. In linea teorica, i mezzi di raccolta dovrebbero pesare i rifiuti prodotti da ogni nucleo familiare. In questo modo la tassa sarebbe proporzionale all’effettiva produzione e premierebbe le famiglie più virtuose. Bollette trasparenti e consumi calcolati puntualmente rimangono però soltanto delle ipotesi. In realtà, le misurazioni avvengono calcolando approssimativamente i volumi e non il peso dei rifiuti. Questo comporta la necessità di aggiustamenti effettuati da parte delle società che si occupano della raccolta. Facciamo chiarezza su una delle tasse più odiate dagli italiani dal momento che ottenere una maggiore trasparenza sarebbe una speranza per tutti i cittadini. Ma anche dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che ha recentemente sollevato il problema.

Facciamo chiarezza su una delle tasse più odiate dagli italiani

Nell’ultima relazione annuale, l’ARERA ha sollecitato il legislatore ad una più precisa determinazione delle modalità di calcolo della TARI. L’Autorità ha riconosciuto l’importante lavoro svolto dagli Enti locali durante il lockdown ma ha evidenziato problemi strutturali ed organizzativi. Per far fronte a queste criticità, è possibile un ulteriore aumento delle tariffe con il rischio di pesare su sempre più famiglie. L’ARERA ha sottolineato l’importanza di non sospendere l’erogazione del servizio per evitare ulteriori emergenze sanitarie. A questo proposito, l’Autorità chiede al Governo di prorogare il cosiddetto bonus TARI, ovvero lo sconto per le famiglie in difficoltà. Ricordiamo che il Governo ha esteso il bonus sociale ad ulteriori 200.000 nuove famiglie alzando per il 2020 la relativa soglia ISEE. Maggiori informazioni sul bonus sociale e le modalità per ottenerlo in un nostro recente approfondimento.

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