Europa e USA: la forbice si allarga

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Analizziamo i dati di giornata di Europa e USA.

E, ancora una volta, i dati macroeconomici del giorno ci suggeriscono che la forbice economica tra Europa e USA si sta allargando sempre di più.

In mattinata i dati, tedeschi in particolare, hanno fatto letteralmente pena.

E non a caso il DAX sta sguazzando in negativo quasi per i fatti suoi.

Tabella principali dati macroeconomici UE di giornata

Tasso di disoccupazione spagnolo (2° trim.) 14,02% 13,70% 14,70%
Saldo della bilancia commerciale italiana non-UE (Giu) 3,84B 3,11B
Aspettative di business tedesco (Lug) 92,2 94,0 94,0
Valutazione dell’attuale situazione tedesca (Lug) 99,4 100,4 101,1
Indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania (Lug) 95,7 97,1 97,5

Tre dati tedeschi tutti sotto le attese fanno effetto. Ancora di più perché peggiorano anche rispetto alle rilevazioni precedenti già deficitarie.

Difficile scegliere quale catalogare come peggiore.

Certamente tra le aspettative di business a 92,2 e l’indice IFO a 95,7 è una bella lotta…

Guardando a ritroso possiamo dire che entrambi i dati sono sui minimi degli ultimi anni.

Notiamo però che l’IFO ha rotto il “supporto” dei minimi del 2015 e quindi possiamo dire che sia quello più chiaro nel non promettere nulla di buono.

Anche perché la immota BCE (poi analizzeremo la conferenza di Draghi…) non è certo ciò che serve per aiutare l’economia tedesca, ed europea in genere, a rilanciarsi

Bilancia commerciale italiana UP, disoccupazione in Spagna down

Notiamo con piacere che la nostra bilancia commerciale extra UE continua a migliorare nonostante molti sembrano puntare contro.

Insomma alla faccia di un’ Europa che non c’è, possiamo dire che c’è vita fuori dall’Europa!

UE che sta di nuovo creando grattacapi alla Spagna ancora una volta alle prese con un rialzo della disoccupazione almeno rispetto alle attese.

Insomma anche Madrid necessiterebbe di “vitamine” immediate…

USA di nuovo in sella

Dopo i poco promettenti dati sugli indici PMI di ieri ecco che la nuova ondata di numeri macroeconomici USA tornare a spazzare via le nubi.

Ordinativi di beni capitali (escluso difesa e settore aereo) (Mensile) 0,6% 0,5%
Richieste di disoccupazione continua 1.676K 1.688K 1.689K
Principali ordinativi di beni durevoli (Mensile) (Giu) 1,2% 0,2% 0,5%
Ordinativi di beni durevoli (Mensile) (Giu) 2,0% 0,8% -2,3%
Bilancia Commerciale di Beni (Giu) -74,17B -72,40B -74,55B
Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione 206K 220K 216K

Proprio gli ordinativi di beni durevoli a +1.2% vs +0,2% atteso e versus +0,5% precedente spazzano via buona parte delle preoccupazioni.

Perché proprio questi sono i dati che dovrebbero a seguire ridare fiato ai Direttori degli acquisti ieri piuttosto sfiatati…

Tanto più che anche i dati occupazionali restano nella fascia top storica.

Bilancia commerciale pro Trump

Nuovamente tranquillizzata la FED dagli ordini di beni durevoli, le aspettative di Trump riguardo a un taglio dei tassi rimangono ancorate al dato della bilancia commerciale USA.

Ancora una volta in peggioramento.

D’altronde è normale che i cittadini dell’economia più forte al mondo, che da tempo viaggia a livelli da paese emergente, abbiano i mezzi economici per permettersi prodotti esteri.

Molto più che non il contrario…gli impoveriti europei possono stentare a fare acquisti made in USA o anche semplicemente a farci le vacanze…

Che quindi la Casa Bianca punti sulla bilancia commerciale per ottenere dalla FED il famoso taglio dei tassi è ipotesi ancora campata per aria.

Tanto più che è tutto da dimostrare che in termini di import export un taglio dei saggio abbia effetti positivi e non addirittura il contrario.

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