Eurogruppo: quali dinamiche attendere?

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Eurogruppo: quali dinamiche attendere?

La Francia mette in riga gli olandesi : “sui Coronabond siamo pronti ad andare avanti con chi ci sta”. Nelle ultime la Francia e la Germania hanno spinto sulla prosecuzione dei lavori con un obiettivo ben preciso.

Quale? Far sì che in Europa oggi si chiuda con un accordo. Il pressing è stato diretto verso Italia e Olanda, ma sia Parigi che Berlino pensano che le resistenze italiane potranno essere superate. Preoccupa invece di più la linea olandese che non accenna ad ammorbidirsi.

Dove  si trova il “terreno minato”?

grande terreno di scontro è quello del Fondo salva-Stati (MES), visto che sul futuro Fondo per la Ripresa (proposto dalla Francia) il comunicato finale potrebbe contenere una formulazione generica che non cita esplicitamente l’opzione di emettere bond comuni né tanto meno la parola “Coronabond”. Un linguaggio vago per ottenere il sostegno della Germania, ma che per la Francia è comunque un passo in avanti positivo  In caso di accordo questa sera, l’Eurogruppo, passerà la palla al Consiglio europeo della prossima settimana.

Eurogruppo: quali dinamiche attendere?

La Francia fa sapere di essere pronta ad andare avanti sulla strada degli Eurobond con i Paesi che ci staranno. Uno scenario che di fatto spaccherebbe in due l’Eurozona.

C’è un compromesso?

Il compromesso raggiunto tra Francia e Germania riguarda una versione del MES  con condizioni minime e la possibilità di usare quei soldi per tutte le spese collegate alla pandemia Covid-19, ossia sanitarie, ma anche per gli interventi economici e sociali . Così c’era scritto nella bozza che però Olanda e Italia non hanno voluto sottoscrivere. E’ importante che nell’accordo che prenderanno  dovranno esserci nel MES  tutti i fondi necessari per uscire  dalla crisi. Inoltre,  fare un’eccezione e consentirne l’uso senza vincoli di spesa per l’uso per i materiali sanitari per garantire il massimo servizio

Quando si riunirà il tavolo delle trattative ?

E’ stato aggiornato oggi alle 17, dopo una discussione fiume iniziata martedì pomeriggio, durata 16 ore senza arrivare ad alcuna conclusione e che ha visto contrapposte con forza le posizioni di Olanda e Italia (sostenuta da Spagna, Francia e altri Paesi).

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