EuroDollaro: chi vuole visitare gli USA lo faccia presto, tra qualche anno sarà molto più costoso!

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AUTORE DIABOLIK

Il mercato Forex è un mercato molto tecnico e che si muove con movimenti giornalieri molto piccoli, tranne in casi eccezionali. Per cui spesso da’ l’idea che un cross si muova in valuta erratica. Se questa è l’impressione che si ha sui time frame di breve/medio, sui time frame di medio/lungo i movimenti sono sempre ben visibili (anche se a posteriori) e la probabilità che si possano prevedere è molto elevata.

Abbiamo, quindi, studiato il cross EuroDollaro sui time frames mensile ed annuale per cercare di capire le implicazioni sul lungo periodo.

Sul mensile dai massimi del 2008 è in corso una successione di massimi decrescenti sintomo evidente di una duratura debolezza dell’euro nei confronti del dollaro.

Come si vede dal grafico ad inizio 2014 le quotazioni sono andate a ritestare la trend-line che unisce i massimi decrescenti e ne sono state respinte. Questa mancata rottura ha determinato un’inversione ribassista attualmente in corso che ha come I° obiettivo naturale area 1,09 per/entro Marzo 2016.

Sul time frame annuale la situazione è un po’ più ingarbugliata. Nel 2008, infatti, le quotazioni hanno “sfiorato” il I° obiettivo naturale della proiezione rialzista, dopo di che hanno praticamente oscillato all’interno del range individuato dalla barra disegnata nel 2008. Per cui formalmente non è ancora in corso una proiezione ribassista che troverebbe forza per chiusure annuali inferiori a 1,3287. Vista la tendenza mensile in corso, però, possiamo abbozzare una proiezione ribassista anche sull’annuale. In questo caso avremmo un I° obiettivo naturale in area 0,9695 per/entro il 2020.

USDM USDY

Conclusione

Quale che sia la proiezione che vogliamo considerare, tutto sembra indicare che l’euro è destinato a deprezzarsi di oltre il 20% rispetto al dollaro dai valori attuali.

La coincidenza che ci fa raggelare il sangue nelle vene è se pensiamo alla correlazione tra cambio EuroDollaro e mercati finanziari.

Come scritto anche su IlSole24Ore (clicca qui)

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Quindi, riepilogando, quando le Borse salgono tendenzialmente si apprezza l’euro e salgono i prezzi di bond con conseguente calo dei rendimenti. Allo stesso tempo salgono anche i prezzi delle materie prime perché sono prezzate in dollari Usa che tendono a svalutarsi quando gli investitori si spostano sui mercati azionari.

Tende ad accadere l’esatto opposto quando le Borse scendono.

Vedremo cosa accadrà

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